|
|
«Vuoi che ti baci» Continua «Non lo ammetterai mai, e se ci provassi mi fermeresti, però… ho ragione, vero?» Abbasso la testa «No.» Mi prende il viso tra le mani. «Ripetilo guardandomi negli occhi e forse ti crederò.» Ho una stretta allo stomaco e arrossisco, tuttavia mi sforzo di rispondere. «Non voglio che mi baci.» La mia voce è debole, incerta. Proprio come la mia convinzione. «Dio Cassie» mormora accarezzandomi una guancia «Sei un ottima attrice, da te mi aspetto di più. Riprova.» «Non… voglio che mi baci» «Stai mentendo» ribatte lui, deciso. «Non ti bacerò, ma devi essere sincera.» È come chiedermi di camminare su una fune a trenta metri di altezza senza rete di protezione. Lui sospira, non se di frustrazione o sollievo. «Cassie, guardami» esito ancora, lui mi solleva il mento per farmi alzare la testa «Appena mi dirai che sei pronta a ricominciare, ti bacerò fino a lasciarti senza fiato, finchè non sentirai gli angeli cantare e non riuscirai a reggerti in piedi per una settimana.» Il cuore mi batte all’impazzata. «Holt, se mai sarò pronta, sarai il primo a saperlo. Promesso.»
----
“A volte le persone innalzano dei muri non soltanto per tenere gli altri a distanza, ma anche per vedere chi tiene abbastanza a loro da abbatterli, quei muri.”
---
«Com’è possibile?» chiede, a bassa voce. «Cosa?» Avanza di un passo, continuando a fissarmi, e io finisco contro l’armadio. «Com’è possibile che tu…? Che nessuno ti abbia mai…» Vorrei che terminasse la frase, ma mi scruta con un’espressione incredula. «È un vero peccato che nessuno ti abbia mai baciato come si deve.» Guardo il suo petto. Si alza e si abbassa velocemente. Come il mio. «Baciami tu, allora.» Le parole mi escono prima che possa fermarle, eppure non voglio rimangiarmele. «Fammi vedere come dovrei essere baciata.»
---
Un’ora dopo comincia a lamentarsi. «Cassie…» Mi cerca, con gli occhi chiusi. «Sono qui» sussurro, accarezzandogli la guancia. Ha la fronte caldissima e madida di sudore. «Prendo un asciugamano, okay?» Solleva le palpebre di scatto; nel suo sguardo c’è il panico. «Te ne vai?» «Torno subito.» «No… ti prego.» Mi afferra la mano e se la porta al petto, poi appoggia la testa sul mio braccio. Non credo che sia completamente sveglio. «Non andartene. Ti prego, tu no.» Sembra davvero disperato; si aggrappa a me e continua a ripetere: «Ti prego, Cassie», finché non lo stringo tra le braccia e gli passo le dita tra i capelli. «Va tutto bene» lo rassicuro. «Non me ne vado. Resto qui con te.» «Grazie» sussurra in un rantolo. Affonda il viso nel mio collo e sono un po’ turbata nel sentire le sue labbra sulla mia pelle. «Ethan?» Lui mugola e mi bacia di nuovo. «Ti amo» mormora. «Ti amo da morire. Non lasciarmi.» Poi si riaddormenta. Solo quando mi manca l’aria mi rendo conto che stavo trattenendo il respiro.
-----
«Nel caso non te ne fossi accorta, ho scritto «ti amo» 1162 volte, una per ogni giorno in cui ti sono stato lontano. Ma, ti prego, non pensare che la mia dichiarazione sia un banale copia-incolla: ho digitato ogni singola lettera come punizione per essere stato un cretino che non ti ha detto chiaramente cosa prova per te. Sei convinta che ti abbia lasciato perché non ti amavo, però ti sbagli. Ti ho amato dal primo momento in cui ho posato gli occhi su di te. Ho sempre pensato che il colpo di fulmine fosse una cazzata. Eppure con te è successo. Durante le audizioni al Grove è scattato qualcosa, e tu mi hai distrutto senza nemmeno bisogno di parlare. Ti ho vista mentre cercavi disperatamente di essere quella che non sei per farti accettare, e avrei voluto stringerti tra le braccia, sussurrarti che sarebbe andato tutto bene. Da quel preciso istante ho capito che eri fatta per me. Ma ero troppo testardo e non volevo accettarlo. Non so come tu abbia fatto ad amarmi lo stesso. Mi sono comportato da stronzo, troppo occupato a negare i miei sentimenti per capire che tu eri un dono per me, la ricompensa preziosa per il dolore che avevo dovuto affrontare nella mia vita. Passavo il tempo a ripetermi che meritavo di essere abbandonato da tutti e non mi sono mai fermato a riflettere che invece meritavo te. Non riuscivo a capire che, se avessi smesso per cinque minuti di comportarmi da imbecille insicuro, forse, ma solo forse, avrei potuto averti accanto per sempre. Io ti voglio accanto a me, Cassie. Per questo sono tornato. Perché, per quanto mi sia sforzato di credere che senza di me stavi meglio, non è vero. Tu hai bisogno di me proprio come io di te. L’uno senza l’altra siamo inutili, e c’è voluto tanto tempo perché me ne rendessi conto. Non essere testarda come lo ero io, non permettere alle tue insicurezze di vincere. Noi dobbiamo vincere. Se pensi che innamorarti di nuovo di me sia troppo rischioso, che le probabilità siano contro di te, lascia che ti dica una cosa: io sono una certezza. Non potrei smettere di amarti nemmeno se ci provassi. Ho ancora paura che tu possa ferirmi? Sì. Forse ne ho quanto te. Ma adesso sono abbastanza coraggioso da credere che valga la pena rischiare. Permettimi di aiutarti a ritrovare il coraggio. Ti amo con tutto me stesso, e giuro che non ti farò mai più del male. Concediti di amarmi. Ti prego. Ethan»
------
"Cancella il giorno che mi hai incontrato" di Leisa Rayven
|
|