Adèle Blanc-Sec e l'enigma del Faraone

di Luc Besson

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  1. enchiridion
     
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    La sera del 4 novembre 1911 avvengono fenomeni strani a Parigi. Da una delle finestre degli appartamenti di Place des Pyramides si irradia una strana luce e, nei dintorni, uno pterodattilo fuoriuscito dal museo del Jardin des Plantes attacca la vettura che trasporta un'importante figura politica facendola precipitare nella Senna. Tutta questa serie di eventi è misteriosamente collegata ad Adèle Blanc-Sec, intrepida avventuriera e scrittrice di romanzi d'appendice, che in quel momento si trova in Egitto per recuperare il sarcofago contenente la mummia di un importante medico alla corte del faraone.

    Con Adèle Blanc-Sec, Besson riescei a compiere esattamente quel che non gli era riuscito con il ciclo di Arthur e il popolo dei Minimei: divertirsi e divertire, saccheggiare a piene mani dal cinema popolare internazionale e coniugare l'umorismo e lo spirito d'avventura più fanciullesco con i toni grotteschi e sanguigni della sua prima produzione. In apertura, si concede di giocare con le convergenze del caso che tanto piacevano alla Amélie Poulain di Jean-Pierre Jeunet, solo per ritardare l'ingresso della sua eroina e creare un senso di aspettativa. Il quale viene soddisfatto fra le piramidi di Giza, dove facciamo conoscenza della bella e sfrontata Louise Bourgoin, intenta a profanare tombe dei faraoni e inseguita da un cattivo che ricorda vagamente Toht, il maggiore nazista de I predatori dell'arca perduta (e che è uno straordinario, seppur fugace e ben camuffato, Mathieu Amalric). Il gusto per riferimenti e citazioni prosegue esponenziale, facendo convergere la Parigi degli sceneggiati francesi degli anni sessanta con gli universi fantastici di Spielberg e James Cameron e mettendo assieme dinosauri resuscitati e prozii dell'ispettore Clouseau, avatar preistorici e cacciatori imbranati da cartoon, in un groviglio più fumettistico del suo fumetto d'origine e che spesso diverte per l'eccesso di idee oltre che per la cura della forma.
    “Ora che abbiamo fatto l'incredibile, passiamo all'impossibile” dice a un certo punto la bella e carismatica avventuriera. E nell'esatto momento in cui Besson chiude-non chiude il suo film e mette in prospettiva un nuovo franchise, viene solo da chiedersi cosa ci aspetti.



    My movies scrive: "Divertente pasticcio fumettistico su una Lara Croft della Belle Époque"...direi che quest'affermazione si sposa perfettamente con quanto succede durante tutto il film.
    Sono andato a vederlo questo venerdì e vi dirò che nonostante non fossi molto convinto di vedere un film francese di un regista che non amo molto mi sono ricreduto. Certamente non è un capolavoro del cinema e non rimarrà negli annali, ma per trascorrere un paio d'ore piacevoli è consigliabile a tutti gli amanti del genere. La protagonista, Adele, è un'eroina emancipata dei primi del '900 ed è un personaggio estremamente divertente.
    Non dico niente per non rovinare la visione a coloro che vorranno andare a vederlo (scommetto che solo a me non è dispiaciuto questo film).
    Unica pecca, se posso permettermi, il finale...tutta la vicenda monta in una prima parte piacevole e avvincente, ma forse per fretta di chiudere o per non appensantire troppo il film, il film si chiude molto rapidamente lasciando lo spettatore a bocca asciutta...a mio avviso, girare 20 minuti in più non sarebbe stato poi così drammatico.
     
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  2. Elfe90
     
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    a me non attira molto.....magari aspetto di vederlo in dvd
     
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  3. Eleanor89
     
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    io l'ho visto.. è un pò stranuccio come film... ma è stato veramente carino e divertente!!! :) :)
     
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2 replies since 17/10/2010, 09:12   78 views
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