Citazioni sulla stirpe di mezzanotte di L. Adrian

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    Il bacio cremisi



    Lucan a Dante ” Devo dirtelo non vedo l’ora d’incontrare la donna che riesce a far cagare sotto uno dei guerrieri più feroci che abbia mai conosciuto.”

    “Il bacio cremisi”

    “La mia vita ha un senso, dopo tanti anni passati a fuggire spaventato nel buio. Tu sei la luce, la mia ragione di vita. Sono legato a te profondamente, donna.”

    Dante a Tess

    “Il bacio cremisi”

    Nelle sue viscere si condensò la gelosia.... Le sue vene erano vive e brucianti. La parte di lui che non era affatto umana lo spronava a farsi strada fra la folla e a dire alla femmina che era sua, soltanto sua. Che lei lo sapesse o no. Che ciascuno di loro lo volesse o no.
    Lara Adrian "il bacio cremisi"



    Edited by =lady kira= - 2/10/2010, 08:56
     
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    “Dovresti sapere che di solito non sono così”

    “ intendi dire che non sei così eccitante da ridurre ogni uomo in cenere ai tuoi piedi?”

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    Lucan abbassò le mani sulle spalle di Gabrielle mentre lei lo portava a una frenesia incontrollata. Le sue dita, le sue labbra, la sua lingua, il suo respiro ansimante

    Contro l’addome nudo….

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    “ Non posso metterti incinta” Perché li suonava così aspro ora? Era la semplice verità. Solo le coppie legate dal vincolo- le Compagne della stirpe e i maschi che si scambiavano a vicenda il sangue nelle vene- potevano aver successo nel generare una discendenza.

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    [….]Gabrielle guardò dallo spioncino della porta e vide i capelli scuri le attraenti fattezze di un uomo sconosciuto che attendeva sui gradini. Proprio lì di fronte sul marciapiede c’era un lampione foggiato come da vecchie luci a gas. La soffusa luminescenza si avvolgeva attorno all’uomo come un mantello dorato drappeggiato sulla notte. C’era qualcosa di sinistro e tuttavia magnetico nei suoi pallidi occhi grigi .

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    Era sbagliato dare la caccia alla donna. Lucan ne era consapevole mentre, sui gradini dell’appartamento di Gabrielle Maxwell, le mostrava un distintivo da detective e un documento d’identità. Non era veramente il suo una manipolazione ipnotica aveva fatto credere a Gabrielle che lui era quello che dichiarava di essere

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)





    Lucan la posò sulla soffice ciniglia del divano e si andò mettere sopra di lei. Fu solo in quel momento che riuscì a vederlo appieno, e quello che scorse fu magnifico. Due metri di muscoli tonici e pura potenza mascolina che la intrappolavano sotto di sé, braccia possenti che la circondavano.

    E come se la naturale bellezza del suo corpo non fosse sufficiente, la stupenda pelle di Lucan era decorata con una strabiliante serie di intricati tatuaggi. Il disegno complesso di linee arcuate a schemi che si intrecciavano turbinava attorno ai suoi pettorali e all’addome scolpito, sulle ampie spalle, poi giù lungo i suoi grossi bicipidi. Il loro colore era sfuggente, in variegate tonalità di verde mare, terra di Siena, e rosso vinaccia, che parevano pulsare verso sfumature maggiormente intense quanto più li fissava.

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    Quando Lucan inclinò la testa verso il basso Gabrielle vide il tatuaggio che si estendeva dalla nuca fino alla nera attaccatura dei capelli.

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    “Ho bisogno di scoparti, Gabrielle ne ho avuto bisogno dal primo momento che ti ho vista”

    (Gabrielle - Lucan il bacio di mezzanotte)



    [….] Italiano. Perciò si spigava il suo favoloso accento. Dal momento che non riusciva a trovare un modo semplice per sganciarsi, Tess annuì con cortesia. “ E’ negli Stati Uniti da molto? “

    “si”. Un sorriso tirò gli angoli della sua bocca sensuale. “ sono qua da moltissimo tempo. Mi chiamo Dante”

    (Dante e Tess Bacio Cremisi)



    “L’altra sera alla mostra, “ disse, la sua voce era sommessa nella fredda oscurità “ mi hai baciato”

    “si”

    “poi sei scomparso senza nemmeno una parola”

    “dovevo andarmene. Altrimenti avrei potuto non limitarmi a baciarti”

    (Dante e Tess Bacio Cremisi)



    Quando Tess si ritrasse e gli mordicchiò la pancia, Dante ruggì: il desiderio di indurla ad attingere al suo sangue e berlo era quasi più soverchiante del suo impulso, molto più sano, di proteggerla dal legame della Compagna della stirpe che li avrebbe vincolati per tutto il tempo delle loro vite.

    (Dante e Tess Bacio Cremisi)



    Con mani tremanti, Dante afferrò le anche di Tess. La sollevò verso di sé cullando il suo sedere fra le braccia mentre le strappava via le mutandine di seta e affondava il suo corpo tra le sue cosce

    (Dante e Tess Bacio Cremisi)

     
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  3. Yuki_Kuran89
     
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    "Voglio tornare a casa al mio appartamento."
    "Sei appena arrivata. E non puoi tornare là. Rimarrai finchè non decidero altrimenti."
    "Questo suona fin troppo simile a un ordine."
    "Lo è"
    "Voglio il mio cellulare, Lucan. Ho bisogno di sentire i miei amici e assicurarmi che stiano bene. Poi chiamerò un taxi e me ne andrò a casa, dove potro cercare un senso nel casino che è diventata la mia vita"
    "E' fuori discussione." Lei udi un tintinnio metallico di armi, il ruvido grattare di un cassetto che si apriva. "Ora sei nel mio mondo Gabrielle. Io sono la legge qui. E tu sei sotto la mia protezione finchè io non ritengo che sia più indispensabile."
    "Ascolta, l'atteggiamento benevolo da signorotto poteva andar bene ai tuoi tempi, ma non pensare nemmeno di poterlo usare su di me."
    Il ringhio furibondo che usci dalla sua bocca la fece rabbrividire.
    "Non sopravvivrai una notte là fuori senza di me, lo capisci? Se non fosse per me, non saresti sopravvissuta nemmeno al tuo primo dannatissimo anno!"

    (Lucan e Gabrielle)
    puo sembrare che nn dia niente ma mi piace questo pezzo...
     
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  4. *SpikeJem*
     
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    Gabrielle - Il bacio di mezzanotte

    E se fosse rimasto ferito mentre era in servizio e non fosse passato come promesso perché impossibilitato a farlo in qualche modo? Forse non aveva chiamato per scusarsi o spiegare la sua assenza perché non gli era stato fisicamente
    possibile.
    Certo. E forse lei si era ficcata il cervello nelle mutande dall'attimo in cui aveva posato gli occhi su quell'uomo.

    :wub:

    (ps.... con questi libri pure noi ahahaha :P )
     
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  5. Yuki_Kuran89
     
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    e proprio vero ahaha :P
     
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    Elise e Tegan- Il Bacio Perduto


    Lui proruppe in una brusca risata " Ho appena salvato il tuo dolce culetto,femmina.Non penso che ti costi tanto dirmi perchè l'ho dovuto fare"

    "Se mi avessi voluto nuocere in qualche modo,penso che a quest'ora l'avresti già fatto"
    Lui sogghignò. "Che squillante dichiarazione di fiducia. Suppongo di dovermi sentire adulato"

    Tegan era uno stronzo e un bastardo, ma non sarebbe stato onesto da parte sua far pensare a Elise che era qualcosa di diverso.

    Lui non disse nulla ,incapace di parlare e pericolosamente vicino a un emozione che non voleva provare.
    Lei lo fisso con fierezza.Il silenzio era pesante,imperturbabile.
    " Dov'è la tua verità adesso, guerriero?"
    Tegan si sforzò di ridere,sentendo il suono privo di divertimento grattargli la gola "Ti ho avvisato una volta, femmina.Stai giocando con il fuoco.Non sarò abbastanza gentiluomo da avvisarti ancora"

    "Sei incredibile!Puoi far fuori un intero esercito di Ribelli tutto da solo, ma sei spaventato a morte che qualcuno possa davvero tenere a te.O ancora peggio, che tu possa essere tentato di affezzionarti a qualcun altro"

    "Non farlo, se non ne hai davvero intenzione.Non toccarmi cosi' se non ... se non provi nulla"
    Lui le sollevo' il mento, facendo passare le punte delle proprie dita sulle sue palpebre morbide come petali,costringendola a vederlo.Quelle si aprirono lente,con ciglia scure che attorniavano polle di meraviglioso ametista chiaro.
    "Guardami, Elise.Dimmi cosa ritieni che io stia pensando"mormorò lui, poi chinò la testa contro la sua e premette la bocca contro le sue labbra schiuse.

    "Hai bisogno di altro sangue "disse,non suonando molto felice a quell'idea.
    "Sto bene "insistette lei,desiderando che fosse vero."Non ho intenzione di prendere altro da te, Tegan."
    "Non te lo stavo Offrendo"

    " Io ti voglio bene" disse Tegan, una sommessa risposta alla domanda che aveva letto grazie al proprio tocco.La tirò a se sotto il riparo del suo braccio.
    " Con te, penso che sarebbe molto facile amarti troppo,Elise. Non sono certo che sia un rischio che posso permettermi di correre"

    " Non sarebbe affato caritatevole da parte mia dirti che spero che non vorrai mai un altro maschio quanto vuoi me".
    Proruppe in una risata beffarda. " Ti amo ? Si, io ti amo"
     
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  7. *SpikeJem*
     
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    «Vuoi tagliarmi, Lucan? Hai bisogno di farmi sanguinare? Fallo. Cazzo, fallo, amico. Non me ne frega un bel niente.»
    Lucan gettò via il pugnale e ruggì, afferrando a pugni stretti la maglietta di Tegan. Le armi erano troppo semplici. Aveva bisogno di percepire carne e ossa sotto le sue mani, sentirle squarciarsi e spezzarsi, ^chinandosi alla bestia che era così prossima a dominare la sua mente.
    «Merda.» Tegan iniziò a ridacchiare, guardando insolente la folle impetuosità che stava brillando negli occhi di Lucan. «Hai già un piede nella fossa. Non vedi?»
    «Fottiti» ringhiò Lucan al vampiro che una volta, molto tempo fa, era stato un suo amico fidato. «Dovrei ucciderti. Avrei dovuto ucciderti allora.»
    Tegan non sussultò nemmeno a quella minaccia. «Stai cercando dei nemici, Lucan? Allora da' un'occhiata allo specchio. È quello il figlio di puttana che ti batterà ogni volta.»

    :wub:
    Lucan/Tegan 1#libro
     
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  8. *SpikeJem*
     
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    Per chi non vuole rovinarsi la fine .... non leggete! ^_^

    Il bacio di mezzanotte- Lucan/Gabrielle

    «Allora perché adesso sei spaventata da me?»
    «Non sono spaventata» disse lei, ma si stava allontanando da lui, e senza rendersene conto si ritrovò contro il letto, impossibilitata a fuggire. In un istante, Lucan fu proprio lì di fronte a lei.
    «Cos'altro vuoi da me, Gabrielle?»
    «Nulla» disse lei, a malapena più forte di un sussurro.
    «Proprio nulla?» ribattè lui, con voce cupa, esigente.
    «Per favore. Non farmi rimanere con te stanotte se domani non desidererai altro che io me ne vada. Lasciami andare ora, Lucan.»
    «Non posso farlo.» Le prese la mano e se la portò alle labbra. La sua bocca era calda e morbida. Portò il palmo contro il suo petto, verso il pesante pulsare che gli batteva contro le costole come un tamburo. «Non potrò mai lasciarti andare, Gabrielle. Perché che tu lo voglia o no, possiedi il mio cuore. E hai anche il mio amore. Se vorrai accettarlo.»
    Lei deglutì forte. «Cosa?»
    «Io ti amo.» Le parole erano basse e sincere, una carezza che lei percepì in profondità dentro di sé. «Gabrielle Maxwell, ti amo più della vita stessa. Sono stato solo così a lungo che non ho saputo riconoscerlo finché non è stato quasi troppo tardi.» Allora smise di parlare, scrutando i suoi occhi intensamente. «Non è... troppo tardi, vero?»
    Lui l'amava. Gioia, pura e radiosa, si riversò in lei all'udire quelle parole da Lucan.
    «Dillo di nuovo» gli sussurrò, avendo bisogno di sapere che quel momento era reale, che sarebbe durato.
    «Io ti amo, Gabrielle. Con ogni briciolo di vita dentro di me, io ti amo.»
    «Lucan.» Lei sospirò il suo nome, le lacrime che le salivano sempre più copiose agli occhi e poi le colavano lungo le guance.
    Lui la prese fra le braccia e la baciò intensamente, un'unione appassionata delle loro bocche che le fece girare la testa, librare il cuore e pulsare il sangue come fuoco nelle vene.
    «Ti meriti molto più di me» le disse lui, con venerazione nella voce e nello sguardo grigio punteggiato d'ambra. «Conosci i demoni in me. Puoi amarmi... mi vuoi, anche conoscendo la mia debolezza?»
    Lei gli prese il volto tra le mani, consentendogli di vedere l'amore che provava per lui riflesso nei suoi occhi. «Non sei mai debole, Lucan. E io ti amerò comunque.
    Assieme possiamo superare ogni cosa.»
    «Tu mi fai credere in questo. Mi hai dato speranza.» Con fare amorevole, le accarezzò il braccio, la spalla, la guancia. Lo sguardo di Lucan vagò sul suo viso, seguendo il riverente percorso delle sue mani. «Mio Dio, sei davvero deliziosa. Potresti avere qualunque maschio, umano o della Stirpe...»
    «Tu sei l'unico che voglio.»
    Lui sorrise. «Dio ti aiuti, ma io non avrò nessun'altra. Non ho mai voluto qualcosa in modo così egoistico come in questo momento. Sii mia, Gabrielle.»
    «Lo sono.»
    Lui deglutì, abbassando lo sguardo come se fosse preda di un'improvvisa indecisione. «Sto parlando dell'eternità. Non posso accontentarmi di niente di meno. Gabrielle, mi vorrai come tuo compagno?»
    «Per sempre» mormorò lei, chinandosi all'indietro sul letto e portandolo con sé. «Sono tua, Lucan, per sempre.»
    Si baciarono di nuovo, e quando stavolta si separarono, Lucan allungò la mano verso un sottile pugnale dorato appoggiato sul tavolino accanto al letto. Se lo accostò al viso. Gabrielle ebbe un piccolo sussulto, vedendolo portarsi la punta della lama alla bocca. «Lucan...»
    I suoi occhi erano calmi, seri, eppure teneri mentre sostenevano il suo sguardo allarmato. «Mi hai offerto il tuo sangue per guarirmi. Mi dai forza e mi proteggi. Tu sei tutto ciò che ho sempre voluto, tutto ciò di cui avrò mai bisogno.»
    Gabrielle non l'aveva mai udito parlare in tono così solenne. Le sue iridi stavano praticamente brillando, il grigio pallido che si mischiava con l'ambra e l'intensità della sua emozione.
    «Gabrielle, mi onorerai e prenderai il mio sangue per completare il nostro vincolo?»
    La sua voce fu un minimo sussurro. «Sì.»
    Lucan chinò il capo e spostò il pugnale sul suo labbro inferiore. Quando mise da parte la lama e la guardò ancora una volta, la bocca era lucida di sangue rosso scuro.
    «Vieni qui. Lascia che ti ami ora» disse lui, e premette quel bacio scarlatto sulle sue labbra.
    Nulla avrebbe mai potuto prepararla per quel primo dolce assaggio del sangue di Lucan.
    Più saporito del vino, subito inebriante, il sangue fluì sulla sua lingua come un elisir distillato per gli dei. Gabrielle avvertì tutto l'amore di Lucan riversarsi dentro di lei, assieme al suo potere e alla sua forza. Una luce la riempì fin dal profondo, dandole un assaggio del futuro che l'attendeva come Compagna della Stirpe di Lucan. Si sentì colma di una felicità che scrosciò dentro di lei col suo calore, e di una sensazione di contentezza che mai aveva conosciuto prima.
    Percepì anche desiderio.
    Più intenso che mai.

    ( :wub: :wub: :wub: :wub: ) bellissimo!!!!
     
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    Vampiri e vincoli di sangue. Una guerra sempre più aspra tra creature che non sarebbero dovute esistere al di là del regno

    Era sempre stata... diversa. Si era sempre sentita come un pesce fuor d'acqua, un'estranea, incapace di confidare a qualcuno i suoi segreti.

    ..Dante accendeva il motore, digitava il codice per aprire la saracinesca del garage, poi lasciava che la sua deliziosa bestia nera procedesse furtiva nella notte

    Nelle sue viscere si condensò la gelosia.... Le sue vene erano vive e brucianti. La parte di lui che non era affatto umana lo spronava a farsi strada fra la folla e a dire alla femmina che era sua, soltanto sua. Che lei lo sapesse o no. Che ciascuno di loro lo volesse o no.

    Tutto pareva essersi risvegliato, ogni parte femminile si destava all'unisono,protendendosi in cerca di qualcosa.In cerca di lui

    La lussuria gli fece dolere le gengive per le zanne che si allungavano. Poteva sentire le punte aguzze scendere, pulsando assieme al battito costante del suo cuore.

    Ricordarsi fin dove i tatuaggi arrivavano sotto il bordo dell'asciugamano ai fianchi di Dante fece imporporare di calore il volto di Tess.

    Sì, immaginava che quella chiacchierata sarebbe andata giù liscia come un bicchiere di chiodi.
    ...la sua bocca era bella in modo profano. Il tipo di bocca che poteva straziare una donna da cento angoli diversi.

    Fra pollice e indice, in quella carnosa giuntura di pelle morbida, la donna aveva una impercettibile voglia. ... Era una voglia rara, un marchio genetico che rivelava che lei era una femmina sacra per la razza di Dante.

    Era una Compagna della Stirpe.
    "Mio dio, sei bellissima" mormorò. Parole che aveva rivolto incurante a numerose femmine in precedenza, ma era sorprendente come non le avesse mai intese davvero come ora.

    Dio, era così squisita che avrebbe potuto bere da lei per tutta la notte.

    Attinse da lei con sorsate profonde e impellenti, incapace di dominare la parte bestiale di sè che conosceva solo bisogno e disperazione. Era vita quella che pulsava sulla sua lingua e giù per la gola secca, vita suadente, dal sapore di cinnamomo e... COSì CALDA.

    Le armi ricurve scintillarono alla luce della luna, dotate di una bellezza letale.

    Il vampiro affilò le zanne e artigliò verso di lui, i suoi enormi denti che colavano saliva, quelle fauci spalancate che trasudavano altra maleodorante schiuma rosea. I suoi occhi d'ambra brillavano di pura malignità

    Lara Adrian "il bacio cremisi"
     
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    <<io ti amo.>> Le parole erano basse e sincere,una carezza che lei percepì in profondità dentro di sé. <<gabri...elle Maxwell,ti amo più della mia vita stessa. Sono stato solo così a lungo che non ho saputo riconoscerlo finché non è stato troppo tardi.>> Allora smise di parlare,scrutando i suoi occhi intensamente. <<non è … troppo tardi,vero?>> Lui la amava. Gioia,pura e radiosa,si riversò in lei all’udire quelle parole da Lucan. ( Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Con sua sorpresa,si sporse verso di lei e posò un bacio sulla sua guancia segnata. Le sue labbra indugiarono lì. Lei chiuse gli occhi, il cuore che le batteva all’impazzata. Non si mosse,quasi non respirò mentre sentiva la bocca di Lucan scivolare verso la sua. Le baciò le labbra in modo appassionato, un debole morso di bramosia smorzato dalla calda pressione della sua bocca. Lei aprì gli occhi e lo scoprì a fissarla. Il suo sguardo aveva in sé una ferocia animalesca che le inviò una sensazione di ansia su per la spina dorsale. Quando ritrovò la voce gli sussurrò: <<questo puoi farlo?>> Il suo sguardo penetrante restò inchiodato su di lei. <<oh,si.>> Si piegò di nuovo per sfiorarle con le labbra prima le guance, poi il mento, quindi la gola. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Nelle sue viscere si condensò le gelosia,gelosia che non aveva un vero diritto di provare. Una parte di sé lo induceva a farsi strada fra la folla e dirle che era sua,soltanto sua. Che lei lo sapesse o no. Che ciascuno di loro lo volesse o no. Ma una parte più assennata di lui mise un collare a quella bestia e la trascinò indietro. La tenne a bada. (IL bacio cremisi,Lara Adrian)
     
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    Gabrielle Maxwell era una Compagna della Stirpe, un'umana dotata di sangue unico e di un DNA le cui proprietà rappresentavano un perfetto complemento a quelle della sua specie. Lei e le poche sue simili erano regine fra le altre femmine umane. Per la razza di Lucan, composta unicamente da maschi, questa donna era una dea adorata, una creatrice di vita, destinata a un vincolo di sangue e a portare il seme di una nuova generazione di vampiri.
    E nella sua sconsiderata brama di assaggiarla, Lucan l'aveva quasi reclamata come sua.
    (il bacio di mezzanotte)
     
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  12. *SpikeJem*
     
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    Gli occhi di lei si assottigliarono nell'oscurità mentre lo fissava. «No, tu non puoi accettare nemmeno la più piccola gentilezza da qualcuno, vero, Tegan?»
    «A quanto mi risulta, me la cavo bene da solo.»
    Lei rise. Gettò indietro quella bella testolina e gli rise proprio in faccia. «Sei incredibile! Puoi far fuori un intero esercito di Ribelli tutto da solo, ma sei spaventato a morte che qualcuno possa davvero tenere a te. O ancora peggio, che tu possa essere tentato di affezionarti a qualcun altro.»

    «Tegan, ti prego... no.» Elise sospirò, chiudendo gli occhi come se sapesse dove i suoi pensieri andavano a parare. «Non farlo, se non ne hai davvero intenzione. Non toccarmi così se non... se non provi
    nulla.»
    Lui le sollevò il mento, facendo passare le punte delle proprie dita sulle sue palpebre morbide come petali, costringendola a vederlo. Quelle si aprirono lente, con ciglia scure che attorniavano polle di meraviglioso ametista chiaro.
    «Guardami, Elise. Dimmi cosa ritieni che io stia pensando» mormorò lui, poi chinò la testa contro la sua e premette la bocca contro le sue labbra schiuse.

    «Dici di non giocare, ma ne sei maestro, Tegan. In effetti, penso che giochi da così tanto tempo che non riesci più a ricordare cos'è reale.Tegan era a malapena consapevole dei propri movimenti mentre ruotava verso di lei con un ruggito furibondo. Coprì la distanza che li separava in una frazione di secondo... Un batter d'occhio dal momento che si era voltato verso Elise e al successivo, quando si avventò su di lei come un treno in corsa, spingendola sia con la sua forza di volontà che con il suo corpo finché entrambi non andarono a sbattere contro la porta chiusa.
    Le tenne immobilizzata lì, fra il suo corpo duro e inflessibile e lo spesso uscio di quercia alle sue spalle.
    «Questo è abbastanza reale per te, dolcezza?»
    Le sibilò quelle parole, le labbra arricciate all'indietro dalle sue zanne. Il desiderio lo aveva reso furibondo, trasformandolo appieno nel lato selvaggio della sua natura. Con un ringhio, chinò la testa e prese la bocca di lei in un bacio caldo ed esigente.

    «Ho bisogno di andarmene da qui.»
    «Lascia stare.» Elise strisciò giù dal letto. «É la tua stanza. Me ne vado io.» Si affrettò a radunare i suoi vestiti, si mise la blusa e la giacca blu marina, abbottonandola con dita ferme e sicure. Afferrò i pantaloni e vi si infilò, allacciandoli mentre si dirigeva verso la porta. «É stato un errore. Un altro, con te. Hai vinto, Tegan. Finalmente mi arrendo.»
    Elise corse fuori, e lui si costrinse a lasciarla andare.

    Tegan/Elise - il bacio perduto!

    :wub: :wub:
     
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  13. MelanieCullenThorne
     
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    <<io ti amo.>> Le parole erano basse e sincere,una carezza che lei percepì in profondità dentro di sé. <<gabrielle Maxwell,ti amo più della mia vita stessa. Sono stato solo così a lungo che non ho saputo riconoscerlo finché non è stato troppo tardi.>> Allora smise di parlare,scrutando i suoi occhi intensamente. <<non è … troppo tardi,vero?>> Lui la amava. Gioia,pura e radiosa,si riversò in lei all’udire quelle parole da Lucan. ( Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    <<dillo di nuovo>> , gli sussurrò, avendo bisogno di sapere che quel momento era reale,che sarebbe durato. <<io ti amo,Gabrielle. Con ogni briciolo di vita dentro di me,io ti amo.>> (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Mentre lui la fissava,Gabrielle avvertì un piacevole nodo di tepore iniziare a addensarsi nella pancia. Il suo sguardo la penetrò come il calore stesso,fisico e intimo. All’improvviso nella sua mente si formò un’immagine:lei e lui,nudi,che si contorcevano assieme nell’oscurità della sua camera da letto rischiarata dalla luna. Un subitaneo impeto di calore la sommerse. Poteva sentire i muscoli di lui sotto la punta delle dita,quel corpo saldo che si muoveva sopra di lei … il suo grosso membro che la colmava,la faceva tendere,esplodendo in profondità dentro di lei. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    <<qualcosa non va?>>. Le sue narici si allargarono quasi impercettibilmente. <<che tipo di profumo porti?>>. La domanda la turbò. Era così inaspettata,così personale. Avvertì il calore salirle alle guance,anche se non aveva l’idea del perché dovesse sentirsi in imbarazzo. <<non porto nessun profumo. Non posso. Sono allergica.>> <<davvero?>> La bocca gli si incurvò in un sorriso aspro,come se i denti fossero diventati all’improvviso troppo ingombranti. Si sporse verso di lei,piegando lentamente la testa fino a raggiungere il collo. Gabrielle udì un lieve raschio del suo respiro,lo percepì accarezzarle la pelle,prima freddo poi caldo,mentre lui inalava il suo odore e lo rilasciava attraverso le labbra. Il calore le bruciò la gola,e Gabrielle era certa di aver percepito la soffice pressione della sua bocca che le sfiorava il cuore pulsante, facendolo sobbalzare in un battito irregolare mentre la testa scura incombeva così intimamente vicina a lei. Udì un basso borbottio rimbombare vicino al suo orecchio,qualcosa di molto simile a un’imprecazione. Thorne si ritrasse all’istante e non incontrò lo sguardo sbigottito di Gabrielle. Non fornì neppure alcuna scusa o spiegazione per il suo strano comportamento. <<odori di gelsomino>> fu tutto ciò che disse. E poi,senza guardarla,uscì dalla porta e si avviò per la strada avvolta nell’oscurità. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Mentre Gabrielle sorseggiava il suo intruglio giallo fosforescente,quella sensazione di essere osservata ritornò. Anzi,crebbe. Percepì uno sguardo diretto su di lei dall’altra parte del locale avvolta nell’ombra. Sopra il bordo del suo bicchiere di Martini,alzò gli occhi e colse lo scintillio di una luce stroboscopica che si rifletteva su un paio di occhiali da sole scuri. Occhiali che nascondevano uno sguardo inequivocabilmente fisso su di lei occhiali da sole scuri. I veloci lampi delle luci proiettavano ombre nette sulle sue fattezze austere,ma gli occhi di Gabrielle riuscirono a inquadrarlo subito. Capelli neri e dritti ricadevano mollemente attorno a una fronte ampia e intelligente,guance scarne e angolose. Una mascella forte e severa. E la sua bocca … la sua bocca era generosa e sensuale,perfino increspata in una linea cinica,quasi crudele. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Lucan le si avvicinò e si sedette sul materasso accanto a lei. Accarezzò la delicatezza brunita dei suoi capelli,sfiorò con le dita la snella linea del suo braccio. Lei si mosse,gemendo dolcemente,destandosi al suo tocco leggero. <<lucan>> mormorò assonnata, non del tutto sveglia,tuttavia consapevole che si trovava nella stanza con lei. <<e’ solo un sogno>> sussurrò lui,stupito di udire il proprio nome sulle sue labbra quando non aveva usato nessun artificio vampiresco per metterlo lì. Lei sospirò profondamente,sistemandosi contro di lui. <<sapevo che saresti tornato.>> <<davvero?>>. <<mmm - hmm.>> Dalla sua gola provenivano delle fusa,un suono raspante ed erotico. I suoi occhi rimasero chiusi,la sua mente avviluppata nella tela dei suoi sogni. <<volevo che tornassi.>> Lucan sorrise a quelle parole,facendo scorrere le dita sulla sua fronte placida. <<non mi temi,bellezza?>> Lei scosse lievemente il capo,appoggiando la guancia contro il suo palmo. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    E l’istante prima che i suoi denti aguzzi penetrassero la sua fragile pelle,la sua vista acuta si fissò su una minuscola voglia appena dietro l’orecchio di Gabrielle. Quasi impossibile da notare,il piccolissimo marchio di una lacrima che cadeva nell’incavo di una luna crescente fece arretrare Lucan dallo shock. Il simbolo,così raro fra le donne umane, significava una sola cosa … Compagna della Stirpe. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Con sua sorpresa,si sporse verso di lei e posò un bacio sulla sua guancia segnata. Le sue labbra indugiarono lì. Lei chiuse gli occhi, il cuore che le batteva all’impazzata. Non si mosse,quasi non respirò mentre sentiva la bocca di Lucan scivolare verso la sua. Le baciò le labbra in modo appassionato, un debole morso di bramosia smorzato dalla calda pressione della sua bocca. Lei aprì gli occhi e lo scoprì a fissarla. Il suo sguardo aveva in sé una ferocia animalesca che le inviò una sensazione di ansia su per la spina dorsale. Quando ritrovò la voce gli sussurrò: <<questo puoi farlo?>> Il suo sguardo penetrante restò inchiodato su di lei. <<oh,si.>> Si piegò di nuovo per sfiorarle con le labbra prima le guance, poi il mento, quindi la gola. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian

    Lei sospirò e Lucan smorzò il suo leggero ansito con un bacio ardente,infilandole la lingua fra le labbra socchiuse. Gabrielle lo accolse,vagamente conscia che la sua mano adesso era dietro di lei e scivolava sotto l’orlo della sua maglietta. Le accarezzò delicatamente l’arco della schiena nuda. Il suo tocco viaggiò pigro all’ingiù,sopra la stoffa dei pantaloncini. Le sue dita forti si avvolsero attorno alla curva delle natiche e la strinsero forte. Lei non oppose nessuna resistenza mentre lui la baciava in maniera più intensa e la tirava gradualmente in avanti,finché non ebbe la sua pelvi schiacciata contro il muscolo sodo della coscia. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Lucan apparteneva a lei. Si era legato a lei ormai da molto tempo. Ma la prova inconfutabile di tutto ciò che era giunta in quel tetro istante in cui aveva temuto di poterla aver persa. Lui l’amava. Fino alla parte più oscura di sé stesso, lui amava Gabrielle. E la voleva nella sua vita. Per quanto egoistico,lui non voleva altro che tenerla con sé per il resto dei suoi giorni. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Le parole di Lucan – tutte le cose sconcertanti che aveva detto – riecheggiavano nelle orecchie di Gabrielle mentre usciva dall’acqua fumante della doccia. Chiuse il getto e si coprì con un asciugamano, sperava che l’acqua calda potesse lavare via parte del dolore e della confusione che provava. C’erano così tante cose con cui fare i conti, non ultimo il fatto che Lucan non aveva alcuna intenzione di stare con lei. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Aprì la porta, pronto a uscire. <<hai trovato il tuo destino, Gabrielle. Proprio come ti avevo promesso. Ma non ti ho mai detto che sarebbe stato assieme a me.>> (Lucan – Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Cercò di dirsi che lui non le aveva mai promesso nulla, ma ciò non fece altro che farla sentire ancora più sciocca. Non le aveva mi chiesto di innamorarsi perdutamente di lui: Gabrielle aveva fatto tutto quanto da sola. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Per qualche contorta ironia, era connessa al mondo di Lucan da quel minuscolo segno sul collo, e tuttavia era la stessa cosa che le impediva di stare con lui. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Come se non bastasse, era mezza innamorata dell’uomo più cupo, letale e introverso che avesse mai conosciuto. Che guarda caso era anche un vampiro succhiasangue. E, che diavolo, dato che era il momento della sincerità, non era mezza innamorata di Lucan. Era cotta e stracotta di lui, pensava solo a lui e non riusciva a toglierselo dalla testa. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Malgrado tutto quello che le aveva detto per spingerla via da sé, doveva ammettere di essere profondamente preso da lei. Per quanto tempo pensava di continuare così senza capitolare? E a questo proposito, come pensava di riuscire a gestire il pensiero di lasciarla andare? O di mandarla via sapendo che avrebbe trovato un altro compagno? Le cose stavano diventando dannatamente complicate. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Voleva essere con Lucan, fra le sue braccia, ma avrebbe fatto meglio a superare quel desiderio, e anche in fretta. Non aveva intenzione di implorarlo di volerla, e supponendo che fosse tornato tutto intero dal raid, sarebbe stato più saggio prepararsi a toglierselo del tutto di mente. (Il bacio di mezzanotte, Lara Adrian)

    Il bacio di mezzanotte :wub:
     
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    Lui era un mostro, e non ne poteva attribuire la colpa soltanto ad Eva. Era nato come una bestia e un assassino; adesso ne aveva anche l’aspetto.

    (Rio “ Il bacio del risveglio”)



    Rio aveva gravi cicatrici su faccia e collo, ma pareva che la spalla sinistra e metà del suo torso muscoloso avessero fatto un viaggio all’inferno

    (Il bacio del risveglio)





    Il palmo della mano di Tess era appoggiato lievemente sul piccolo rigonfiamento del suo ventre. Era incinta. Non di molto, a quanto pareva, ma era raggiante di una luminosità interiore che non lasciava il minimo dubbio.

    (il bacio del risveglio)



    “ Non ho paura di te Rio non penso mi farei del male”

    (il bacio del risveglio Dylan)



    Dylan non aveva intenzione di opporsi al bacio di Rio, non aveva mai conosciuto nulla di così erotico come lo sfiorare dei canini di Rio mentre la baciava

    (Il bacio del risveglio)



    Rio la spinse sul divano alle sue spalle, quelle mani forti serrate contro la sua schiena per attutire la caduta. Andò giù con lei, il peso di quel corpo sodo che la teneva sotto di se. Dylan poteva percepire la dura protuberanza del suo sesso. Le sembrava enorme e rigido mentre si incuneava fra i loro corpi.

    (il bacio del risveglio)



    “Le tue cicatrici Rio, sono la cosa più ordinaria in te se proprio vuoi sapere la verità”

    (Dylan il bacio del risveglio)



    I capelli di Rio erano soffici contro il suo palmo, la bocca calda e vogliosa sulla sua.

    (il bacio del risveglio)

     
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  15. lady shanna
     
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    " Dopo il disastro di quello che accadde con Eva, non avevo intenzione di aprirmi con un'altra donna. Ma tu, Dylan...."
    Prese una ciocca dei suoi capelli, seguendo la luce rosso-dorata in essi mentre quel boccolo serico si arricciava attorno al suo dito.
    " Tu sei pura fiamma. Ti tocco e ardo. Ti bacio e brucio dal desiderio di avere di più. Tu mi consumi.... Come nessun'altra prima di te e, ne sono certo, come nessun'altra potrà mai fare."
    Lei si alzo e lo baciò, tenendogli la faccia tra le mani. Quando si ritrasse, non riuscì a fare a meno di esternare quanto Rio significava per lei.
    " Io ti amo, Rio. Mi spaventa a morte dirlo ad alta voce, ma è così. Ti amo."
    " Ah, dios" mormorò lui intono roco.
    " Dylan....io mi sono innamorato di te fin dall'inizio. Non riesco a capire come tu possa amarmi, come sono ora...."
    "Come sei ora," disse Dylan, scuotendo lentamente la testa dallo stupore " il modo in cui mi guardi, il modo in cui mi tocchi.... Come potrei non amarti? Amo te, Rio. Proprio come sei ora."
    Lo accarezzo con tutta l'emozione che provava per lui, lasciando che le dita sfirassero con delicatezza il lato sinistro deturpato di quel volto stupendo che lei non si sarebbe mai stancata di guardare.
    Quasi non notava le cicatrici ora. Oh, per quanto fosse tragico, non c'era modo di annullare quello che lui aveva passato. La prova dell'inferno a cui era sopravvissuto sarebbe sempre stata lì, sulla sua faccia e sul suo corpo. Ma quando Dylan guardava Rio, vedeva il suo coraggio, la sua forza.
    Vedeva il suo onore e, ai suoi occhi, lui era l'uomo più bello che avesse mai visto.
    " Io ti amo, Eleuterio de la Noche Atanacio. Con tutto il mio cuore."

    Rio-Dylan
    IL BACIO DEL RISVEGLIO
     
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