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Anita Blake Vampire Hunter Book 20

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  1. VampireLover
     
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    Titolo: Hit List
    Autore: Hamilton, Laurell K.
    Rilegatura: Hardcover
    Dati: 320 p.
    Anno: 2011
    Editore: Berkley Publishing Group

    Questo ventesimo libro della serie risente, a mio avviso, di una certa “stanchezza” inventiva della Hamilton. Personaggi che affiancano Anita: Edward e, solo in seguito e per un breve spazio, alcune guardie del corpo mannare facenti parte del suo clan. Il legame con Edward viene notevolmente approfondito (con qualche dettaglio piccante appena accennato tra i due). La Hamilton “congela” Edward nel suo ruolo di amico fraterno di Anita, ma lo addolcisce ed umanizza, approfondendo psicologicamente il fatto che riveli chiaramente che si è affezionato alla sua collega e che si preoccupi per lei.
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    Attenzione: spoiler!
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    L’azione si svolge a Seattle, dove troviamo Anita ed Edward che esaminano cadaveri di tigri mannare uccise dagli Harlequin (spie e sicari legati a master vampiri) rimasti fedeli a Marmée Noire, al fine di allontanare Anita da Saint Louis e poterle tendere un’imboscata. Marmée Noire, la vampira primigenia, è infatti ancora viva sotto forma di essere spirituale e vuole impossessarsi del corpo di Anita per consolidare il suo potere di tenebra. Dopo averla convocata nel suo ufficio, il maresciallo Raborn (la persona in carica delle indagini sul posto) rivolge ad Anita parole offensive, arrivando a mettere in dubbio la sua umanità. Edward consola Anita in lacrime, prima di ritornare in albergo. Secondo le regole militari, Anita dorme in camera con una poliziotta, Laila Carlton, con la quale instaura subito, di pelle, un rapporto di simpatia e amicizia. Durante la notte un Harlequin riesce a penetrare nella loro stanza e ferire Laila. Edward invita Anita a condividere la sua stanza. I compagni di camera di Edward li lasciano soli (sia per sottostare alle regole militari, sia perché pensano che tra loro ci sia qualcosa, vista la fama di mangia-uomini di Anita). Edward rovescia uno dei due letti disponibili e lo mette direttamente sulla finestra, al fine di impedire ulteriori imboscate durante la notte. Segue breve scambio di battute tra i due: Anita è imbarazzata a dover dormire nello stesso letto con lui, Edward si diverte un mondo. L’azione successiva vede prima Anita recarsi dal clan locale delle tigri mannare per scoprire qualche traccia in più_e qui un Harlequin tenta invano di rapirla, con tanto di strage fra le tigri mannare e sua fuga_, poi Anita, Edward ed altri colleghi a caccia degli assassini nei boschi. Segue un’ulteriore imboscata da parte degli Harlequin che bloccano loro la strada e li attaccano mentre sono in auto. Pur riuscendo ad uscirne sani e salvi, Anita si rende conto di essersi ferita gravemente ad un braccio (mentre spingeva un grosso tronco messo lì apposta per bloccare loro la strada, una radice le era penetrata in profondità). Viste le sue capacità soprannaturali di guarigione, questa svolta imprevista è chiaramente dovuta al fatto che non ha nutrito l’ardeur da quando è arrivata a Seattle. Va all’ospedale, dove la medicano e le mettono i punti, poi, sempre accompagnata da Edward, ritorna in albergo. Su consiglio del suo amico fraterno, prende un antidolorifico che la fa addormentare. Si risveglia al fianco di Ethan, una tigre mannara incontrata prima che, straordinariamente, porta in sé quattro diversi colori di tigre del clan di Seattle, tenuta in disparte e sfruttata solo per la sua forza fisica. Anita nutre l’ardeur con lui, dandogli quello che più desidera: amore ed un posto dove potersi sentire a casa. Dopodiché ritornano in scena due vecchie conoscenze: Olaf e Bernardo. Visto che Olaf provoca Anita, abbracciandola e non lasciandola più andare, Anita gli rompe un polso. Nel frattempo arrivano alcuni animali mannari da Saint Louis per spalleggiarla, aiutarla e difenderla nella caccia agli Harlequin. Anita va a trovare all’ospedale Laila, dopo aver saputo che ha contratto la licantropia. La consola, se la prende col padre (che non può accettare quanto accaduto e non riesce più a vedere la figlia come una donna normale), la incoraggia (come ha sempre fatto Micah con esseri umani incappati nella medesima, triste sorte) e la esorta ad unirsi a lei nella caccia. All’uscita ci sono scene (trite e ritrite) di corteggiamento: alcune infermiere non possono che accorrere e flirtare coi bellissimi ed irresistibili bodyguards mannari di Anita. Di nuovo all’hotel, Anita va alla reception per prenotate altre camere per i nuovi arrivati e prendere i vestiti di Laila. Le viene offerto del caffè drogato (ad insaputa del receptionist che lo ha preparato) e sviene. Si risveglia legata mani e caviglie in un sotterraneo, prigioniera degli Harlequin che sono finalmente riusciti a portare a termine l’incarico di prendere Anita perché Marmée Noire possa impadronirsi del suo corpo. Per ricattarla e farle fare quello che vogliono, hanno preso alcuni suoi bodyguards come ostaggi, minacciando di torturarli o ucciderli. Uno dei lupi mannari legati agli Harlequin, però, si ribella, spalleggiato da una coppia di leoni mannari maltrattati dal loro signore vampiro, restituisce ad Anita le armi e la libera insieme con uno dei suo bodyguards torturato davanti ai suoi occhi poco prima. Però non è loro possibile evadere prima del calare della notte. Marmée Noire si impossessa del corpo di uno degli Harlequin ed obbliga Anita, sotto minaccia di torturare i suoi, a far cadere i scuoi scudi e lasciarsi possedere dal suo spirito. Anita non può che sottostare al suo volere, ma sa bene che, così facendo, riuscirà a mettersi in contatto metafisico con Jean-Claude (che la consiglia dicendole telepaticamente: “Non possiamo affogare se beviamo il mare”), Richard, Nathaniel, Damian. Anita risucchia in sé il potere malefico di Marmée Noire, ma presto si rende conto di non potercela fare. Intervengono in suo aiuto Domino ed Ethan. Con un semplice contatto dei loro corpi Anita riesce a convogliare in sé, oltre all’amore ed al sesso (sentimenti ormai dimenticati dalla vampira primigenia) l’energia di tutte le tigri mannare e dei loro colori, i quali rappresentano la luce, la vita, la terra, in breve tutto ciò che si oppone al buio ed alla morte. Segue il solito sbrigativo capitolo finale dove si ha breve spiegazione di come Domino ed Ethan (anch’essi ostaggi degli Harlequin) siano stati liberati da Edward, il quale con Laila ed altri rinforzi è riuscito a penetrare nel sotterraneo (mi chiedo, però, come abbiano fatto a scoprirne l’ubicazione!). Marmée Noire è distrutta una volta per sempre; alcuni Harlequin passano dalla parte di Anita, altri se ne vanno per conto proprio, abituati come sono a condurre una vita solitaria. Anita può così trascorrere beatamente due giorni a settimana a casa coi suoi amati Nathaniel e Micah e cinque giorni e notti con Jean-Claude, col quale si dà da fare per poter organizzare in modo migliore la condivisione dei partners di Anita. Visto che lei può sì fare sesso, ma non provvedere ai bisogni “emozionali” di tutti, si introdurrà a Saint Louis una coppia di tigri mannare femmine. Il romanzo si chiude su queste parole di Anita: “La gente dice che le donne sono il sesso romantico, ma io ne sono tutt’altro che una prova lampante. I miei bodyfriends, così come i miei amanti, sono ben più romantici di me”.



     
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    che bello, non vedo l'ora.... uffi ma di questo passo passeranno 5-6 anni prima di poterlo leggere, non è ancora uscito skin trade!
     
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    la data presunta di uscita si conosce già?
     
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2 replies since 10/8/2011, 17:53   274 views
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