Spoiler da Lover Unleashed

9° libro della confraternita - inedito in italia!

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  1. Shairy
     
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    OK non ho parole!!!...non me la immaginavo affatto cosi...mi dispiace un sacco per quello che è successo con Jane!!!
    ASPETTO CON ANSIA IL SEGUITO!!!non vedo 'l'ora di leggere la reazione di Butch...
     
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  2. DarkLady90
     
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    WOW... non sapevo ci fosse un topic sul nono libro... vecchia strega... siamo più o meno in contemporanea... sinceramente non mi aspettavo il comportamento di Butch... dopo questo episodio... se devo dire la verità, a mio modesto parere... la zia Ward ha fatto una prova.. per vedere come reagisce la gente a leggere qualcosa tra i maschi.. così può fare o un libro o una novella su Blay e Qhuinn. Però devo dire che mi ha un pochinino rovinato la coppia Butch e Vishous... li vedevo sotto una luce diversa. Voglio dire accetto tutto ma non fino a questo punto... sono belli quando scherzano litigano consolano prendono a cazzotti e provano delle emozioni di cui parlano anche... io avevo immaginato un'attrazione delle due anime... non attrazione fisica -.-'' Mi trovo d'accordo con te vecchiastrega sul fatto che i libri di Ward vanno sempre sbiadendo e finiscono col perdersi la coppia centrale. Non approvo questo. Se proprio ci tiene può benissimo fare un extra in cui prende personaggi secondari e compagnia bella... ma così arriva a disfare il libro che si suppone sia di Payne e Manny (che dubbio su questo punto...) doveva essere come un seguito del quatro e quinto libro..!!!
    Ci consultiamo più avanti magari...!!!
    Questo è il mio parere.
    Per il prossimo libro sono indecisa... (Qhuinn&Blay) - (Xcor) - (Murdher) - (Tohr) devo iniziare a eliminare un paio di parentesi.. magari punzecchio quelle del forum inglese...oppure non sono ancora giunta al topic che è già aperto...voglio sbudellare il forum..a questo punto solo per scoprire...!!!
    Aiutoooooooooo..... farò un atto criminale o stupido..!! (alla Vishous)
    Io continuo a vederli come quelli di sempre non mi faccio influenzare... ^^
     
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  3. vecchiastrega
     
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    Ed eccoci qui. Dopo il fattaccio. Come l’avrà presa Butch? Leggere per sapere.

    Butch riconobbe il momento in cui il suo migliore amico perse i sensi. Non furono soltanto i piedi penzoloni che finalmente si immobilizzarono a farglielo capire; fu l’improvviso rilassamento di tutta la muscolatura. Niente più sforzi in quelle grandi braccia e nelle cosce massicce. Niente più respiri affannati che facessero gonfiare il petto. Niente più strappi lungo le spalle o la schiena.
    Butch immediatamente tolse il cucchiaio che aveva preso in cucina dalle gambe di V, e smise di farvi scorrere l’acqua tiepida che aveva messo nel bicchiere trovato al mobile bar.
    Le lacrime nei suoi occhi non lo aiutavano nell’aprire il cappuccio, liberando la testa. Né resero semplice la rimozione delle altre costrizioni. Soprattutto, trovò difficile rimuovere il bavaglio.
    Il bustino fu particolarmente tosto da togliere, ma per quanto disperatamente volesse tirare giù V, era enormemente più semplice togliere tutto mentre era ancora in verticale. E molto presto, il Fratello fu coperto di sangue, ma libero.
    Dalla parete, Butch liberò l’argano, e lentamente fece scendere a terra il tremendo peso del corpo esanime di Vishous. Non ci furono segni che facessero sembrare che il corpo registrasse il cambio d’altitudine, e l’impatto con il terreno ci fu solo quando i ginocchi delle gambe rilassate di V si piegarono per lasciare che il marmo salisse a dare il benvenuto al culo ed al torso.
    Ci fu altro sangue quando Butch tolse le manette.
    Dio, il suo amico era messo male: le cinghie del bavaglio avevano lasciato delle piaghe rosse sulle sue guance; il danno dovuto al corsetto era anche peggio; e poi c’erano i polsi che erano laceri e logori.
    E tutto in aggiunta al’espressione sul suo volto, gentile regalo di quello in cui tutta la messinscena lo aveva trascinato.
    Per un momento, tutto quello che poté fare fu lisciare indietro i capelli neri di V, con mani che tremavano come se avesse il Parkinson. Poi guardò lungo il corpo del suo amico, il tatuaggio sotto la vita, il sesso flaccido … e le cicatrici.
    Il Carnefice era uno stronzo oltre ogni misura per aver torturato così il suo stesso figlio. E la Vergine Scriba era un inutile pezzo di legno aver permesso che succedesse.
    Ed aveva ucciso Butch usare quell’orribile passato per spezzare così il suo amico.
    Solo che non aveva voluto colpire V fisicamente – non era una femminuccia, ma non aveva lo stomaco per quella roba. Inoltre, la mente è l’arma più potente che ognuno ha contro sé stesso.
    E lo stesso, le lacrime erano cominciate ad uscire quando aveva impugnato il cucchiaio e lo aveva premuto contro l’interno della gamba – perché sapeva qual’era l’immediata sensazione che avrebbe dato. Ed era assolutamente cosciente che lo scorrere dell’acqua tiepida avrebbe finito di cementare la dislocazione dal presente.
    Le urla erano state attutite dalla maschera e dal bavaglio … e lo stesso quel suono silenzioso aveva ferito le orecchie di Butch come nient’altro avrebbe potuto.
    Ci sarebbe voluto molto, molto tempo prima che riuscisse a superare tutto questo: ogni volta che chiudeva gli occhi, tutto quello che poteva vedere era il corpo del suo amico che strattonava e si contorceva.
    Stropicciandosi la faccia, Butch si alzò ed andò in bagno. Dalla mensola del mobile, prese un po’ di salviette nere. Alcune le lasciò asciutte; altre le bagnò nel lavandino con l’acqua tiepida.
    Tornato sul pavimento vicino a Vishous, lavò via tutto il sangue ed il sudore dovuto al terrore dal corpo del suo migliore amico, girandolo da un lato all’altro per non saltare nessun punto.
    La pulizia prese una mezz’ora buona. E ci vollero molti viaggi avanti ed indietro dal lavandino.
    La sessione era durata molto meno.
    Quando ebbe finito, si caricò sulle braccia il tremendo peso di V, e lo portò fino al letto, dove lo adagiò con la testa sui cuscini di raso nero. La spugnatura, perché quella era stata, aveva lasciato V con la pelle d’oca, quindi Butch si sporse sopra il Fratello, afferrò le lenzuola intonse e le sistemò sopra ed intorno a lui.
    La guarigione era già cominciata, la carne che era stata spezzata o tagliata si stava riunendo, ed i segni sulla pelle già cominciavano a scomparire.
    Era un buon segno.
    Mentre si allontanava, una parte di Butch desiderava entrare in quel letto ed abbracciare forte il suo amico. Ma non aveva fatto tutto quello per se stesso – ed inoltre, se non usciva alla svelta di lì e non si prendeva presto una bella sbronza, avrebbe finito per perdere la fottuta testa.
    Quando fu certo che V era sistemato, afferrò il giacchetto, che era finito sul pavimento – un momento, le salviette insanguinate ed il casino sotto l’unità sollevatrice.
    Muovendosi rapidamente liberò il pavimento, e poi portò tutto quel carico di roba umida e pesante nella cesta del bagno – e si chiese chi diavolo fosse a fare le pulizie in quel posto. Magari era Fritz … o magari V faceva da solo la routine della felice cameriera.
    Tornato nella stanza principale, si prese un secondo per controllare che tutta la roba fosse sparita, eccetto che il bicchiere ed il cucchiaio … e poi andò a controllare se V fosse ancora addormentato … o in quello stato di semicoma.
    Completamente. Fuori. Uso.
    “Ti vado a prendere quello di cui hai veramente bisogno,” disse Butch con un filo di voce, chiedendosi se sarebbe mai tornato a respirare normalmente – il petto sembrava costretto almeno quanto lo era realmente stato quello di V poco prima. “Fatti forza, amico mio.”
    Sulla strada verso la porta, prese il suo telefono per comporre – e la dannata cosa cadde per terra.
    Ecco. Sembrava che le sue mani stessero ancora tremando. E vai.
    Quando finalmente riuscì a premere il pulsante per la chiamata, pregò che la telefonata fosse – “E’ finita.” Disse con voce roca. “Vieni qui. No, fidati – avrà bisogno di te. Tutto questo era per voi due. No … si. No, io sto andando via. Bene. Ok.”
    Dopo aver chiuso la conversazione, chiuse V nell’attico e chiamò l’ascensore. Mentre era in attesa, provò a mettersi il cappotto, ma armeggiò inutilmente così a lungo con la pelle scamosciata che finì per arrendersi, poggiandolo semplicemente sulla spalla. Quando le porte si aprirono, fece un passo all’interno, premette il pulsante con la P scritta sopra … ed andò giù, giù, giù, cadendo in modo continuo e controllato, grazie alla piccola scatola metallica che era l’ascensore.
    Mandò un messaggio alla sua shellan invece che chiamarla per due ragioni: non si fidava della sua voce, ed in verità, non era pronto a rispondere alle domande che lei avrebbe inevitabilmente e giustamente fatto.
    Tt ok. Vado a casa x riposare. T amo xxx B
    La risposta di Marissa fu così veloce, che fu piuttosto chiaro che aveva già il telefono tra le mani, in attesa di sue notizie: Ti amo anch’io. Sono al Posto Sicuro, ma devo venire a casa?
    L’ascensore si aprì, e l’odore dolciastro del gasolio gli disse che aveva raggiunto la sua destinazione. Quando arrivò alla Escalade, rispose al messaggio: No, davvero, sto bene. Resta a lavoro – Mi troverai lì quando finisci.
    Stava prendendo le chiavi quando il telefono suonò ancora. Ok, ma se hai bisogno di me, sei tu la cosa più importante.
    Dio, era davvero una donna di valore.
    Stessa cosa per me xxx, rispose.
    Staccando l’allarme del SUV ed aprendo il lato di guida, entrò, sbatté la portiera e si chiuse dentro.
    Si supponeva che dovesse cominciare a guidare. Invece, poggiò la fronte sul volante e prese un grosso respiro.
    Avere una buona memoria era una qualità molto sopravvalutata. Ed anche se non invidiava Mannello e tutti i suoi ricordi cancellati, avrebbe dato praticamente tutto per far sparire l’immagine nella sua testa.
    Non V, comunque. Non quella … relazione.
    Non avrebbe mai lasciato andare quell’uomo. Mai.


    Ed ecco che qui Butch ha guadagnato un centinaio buono di punti di merito nella mia classifica personale!!! Se prima mi stava simpatico, adesso mi piace proprio!!

    ****

    Jane arriva all’attico, subito dopo la telefonata di Butch. La stanza è ripulita, e V sta gemendo nel letto.

    “Vishous?” disse sotto voce.
    Di scatto, lui si svegliò, il torso si mise in posizione eretta, le palpebre si spalancarono. Immediatamente si accorse che la faccia era costellata da ferite in via di guarigione … così come i pettorali e l’addome. Ma la sua espressione fu la cosa che la colpì di più: era terrorizzato.
    Improvvisamente, ci fu uno sventolare di stoffa, quando lui si tolse le lenzuola di dosso. Mentre si guardava, il sudore cominciò a fiorire sul petto e sulle spalle, ed anche nell’oscurità riuscì a notare come la pelle diventasse lucida mentre lui si copriva il sesso con le mani … come a proteggere quello che era rimasto.
    Lasciando penzolare la testa, cominciò a prendere dei grossi respiri. Inalare. Esalare. Inalare. Esalare – il ritmo si trasformò in singhiozzi.
    Raggomitolandosi su se stesso, con le mani che proteggevano il lavoro da macellaio che era stato fatto tanto, tanto tempo prima, pianse in preda alle mozioni, il suo contegno sparito, il controllo andato, l’intelligenza non più sovrana del suo regno, ma un suddito.
    Non si era neppure accorto che lei gli stava accanto.
    E se ne sarebbe dovuta andare, pensò Jane. Non avrebbe voluto essere visto da lei in quello stato – neppure prima che tutto tra loro cadesse a pezzi. L’uomo che conosceva, amava e con cui si era sposata non avrebbe voluto nessun testimone a questo – è difficile dire cosa catturò la sua attenzione … e dopo si sarebbe chiesta come lui avesse deciso di alzare la testa e guardarla proprio nel momento in cui lei si stava per smaterializzare.
    Immediatamente non riuscì più a fare nulla: se già era arrabbiato con lei per quello che era successo con Payne, adesso l’avrebbe odiata – non c’era assolutamente modo di ritrarsi a questa invasione della privacy.
    “Butch mi ha chiamata,” disse di getto. “Pensava che tu …”
    “Mi ha ferito … mio padre mi ha ferito.”
    Le parole erano così leggere e soffocate che quasi non riuscì a comprenderle. Ma quando lo fece, il suo cuore si bloccò.
    “Perché?” chiese Vishous. “Perché mi ha fatto questo? Perché mia madre lo ha lasciato fare? Io non ho scelto di nascere da loro due … ed anche se me l’avessero chiesto, non avrei mai voluto … Perché?”
    Le sue guance erano rigate dalle lacrime che spillavano dai suoi occhi di diamante in un fiume continuo che lui non sembrava notare, o forse non gli importava. E lei aveva l’impressione che ci sarebbe voluto un po’ prima che la perdita si fermasse – un’arteria interna era stata recisa, e quello era il sangue del suo cuore che usciva fuori, ricoprendolo.
    “Mi dispiace così tanto,” disse lei con voce strozzata. “Non so il perché di tutto questo … ma so che non te lo meritavi. E so … che non è colpa tua.”
    Le mani lasciarono libero il suo sesso, e lui abbassò lo sguardo. Passò molto tempo prima che parlasse di nuovo, e quando lo fece le parole erano lente e meditate … ed incessanti come le sue lacrime silenziose. “Vorrei essere integro. Vorrei averti potuto dare dei figli se tu li avessi voluti e se li avessi potuti concepire. Vorrei averti detto che mi uccideva sapere che pensavi che potessi essere stato con chiunque altro. Vorrei aver passato l’ultimo anno svegliandomi ogni notte dicendoti che ti amo. Vorrei averti sposata come si deve la sera stessa in cui sei tornata da me dal regno dei morti. Vorrei …” Adesso il suo sguardo luccicante era diretto a lei. “Vorrei essere forte la metà di quanto lo si tu e vorrei poterti meritare. E … credo sia tutto.”
    Bene. Ok. Adesso stavano entrambi piangendo.
    “Mi dispiace così tanto di Payne,” disse lei con voce rauca. “Io volevo parlartene, ma lei aveva già deciso. Ho provato a convincerla, c’ho provato davvero, ma alla fine, io … io non … io non volevo che fossi tu a farlo. Avrei preferito vivere con quell’orribile verità sulla mia coscienza per tutta l’eternità, piuttosto che vederti costretto ad uccidere tua sorella. O a vederla fare del male a sé stessa più di quello che già ha subito.”
    “Lo so … lo so adesso.”
    “E ad essere onesti, il fatto che è guarita? Mi dà i sudori freddi, perché penso a quanto ci siamo andati vicino.”
    “Va tutto bene. Sta bene.”
    Jane si asciugò le lacrime. “E credo che per quello che riguarda …” guardò le pareti illuminate dalla gialla luce burrosa delle candele, che non rendeva affatto più soffici le punte taglienti o le implicazioni ancora più affilate di ciò che vi era appeso. “Per quello che riguarda le … cose … a proposito di te ed il sesso, ho sempre avuto paura che io non fossi abbastanza per te.”
    “Cazzo … no … tu sei tutto per me.”
    Jane si mise le mani sulla bocca per non perdere completamente il controllo. Perché quello era esattamente quello che aveva bisogno di sentire.
    “Non mi sono mai fatto incidere il tuo nome sulla schiena,” disse V. “Pensavo che fosse stupido ed uno spreco di tempo … ma come puoi sentirti veramente legata a me senza – specialmente quando ogni singolo uomo intorno a te è stato marchiato con il nome della sua shellan?”
    Dio, lei non ci aveva pensato proprio.
    V scosse la testa. “Mi hai dato spazio … per stare con Butch, per lottare con i miei Fratelli e per fare le mie cazzate con Internet. Cos’è che io ho dato a te?”
    “La mia clinica, tanto per cominciare. Non avrei potuto costruirla senza di te.”
    “Non esattamente un mazzo di rose.”
    “Non sottovalutare le tue capacità di carpentiere.”
    Lui sorrise un po’ a quelle parole. Ma poi tornò serio. “Posso dirti una cosa che ho pensato tutte le volte che mi sono svegliato al tuo fianco?”
    “Ti prego.”
    Vishous, quello che aveva sempre una risposta a tutto, sembrava avere la lingua bloccata. Ma poi disse, "Sei tu il motivo per cui esco dal letto ogni notte. E sei tu la ragione per cui non posso aspettare per tornare a casa ad ogni alba. Non la guerra. Non i Fratelli. Neppure Butch. Sei ... tu."
    Oh, delle parole così semplici … ma il loro significato. Buon Dio, il loro significato.
    “Mi permetti di abbracciarti adesso?” disse lei con voce roca.
    Il suo compagno allargò le braccia massicce. “Che ne dici se invece sono io ad abbracciare te?”
    Quando Jane balzò in avanti e gli si tuffò addosso, ribatté, “Non deve per forza essere l’una o l’altra cosa.”
    Istantaneamente divenne pienamente corporea, senza nessuno sforzo, quella magica chimica interna tra loro la richiamò e la tenne lì. E mentre Vishous affondava il viso tra i suoi capelli, tremando come se avesse percorso di corsa un’enorme distanza per tornare finalmente a casa … lei seppe esattamente quello che provava.

    Eeeeeee….. più tardi vi metto il seguito!!! Contente???
    baci baci!!
    :bacio2: :bacio2:

    Edited by vecchiastrega - 1/4/2011, 16:26
     
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  4. Ginmary
     
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    lacrime.... sapevo che si risolveva tutto, li amo sempre più :cry:
     
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  5. vamplover
     
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    Che meraviglia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :dubbioso: :dubbioso: :dubbioso: :dubbioso:


    Grazie grazie.....Come li adoro....... e Vishous .......E' ....... :baciotti: :baciotti: :baciotti: Non ho parole....per descriverlo

    .... :PINGUINO: :PINGUINO: :PINGUINO: aspetto il resto..... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
     
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  6. ralua
     
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    grazie grazie e ancora grazie vecchiastrega... Purtroppo non ho il pc al momento e non sempre riesco a commentare..
    Che dire sono contenta che j e v abbiano fatto pace... Povero buch é proprio a pezzi...........ciao ciao a presto
     
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    Spettacolo.....questo pezzo è da pelle d'oca !!! Questa coppia l' adoro!!!!
     
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  8. katy88
     
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    WOW!!! NON RIESCO A TROVARE LE PAROLE PER DESCRIVERE IL MIO SOLLIEVO... ERO RIMASTA IMPIETRITA QUANDO HO LETTO DI V E J.. MA NON POTEVA FINIRE MALE!!! RIMANGO IN ATTESA DI ALTRI SVILUPPI!! GRAZIE VECCHIASTREGA! TI ADORO! ^_^
     
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  9. omcry
     
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    saro' troppo perversa ma speravo in qualcosa di piu'..... hot... veramente due uomini insieme non mi piaciono affatto ma.... la ward ha descritto cosi' tranquillamente alcune scene senza farle apparire porno che se ci fosse stato anche qualcosa in piu' tra v e butch io non lo avrei trovato schiffoso.... sono schiffosa io vero? :porcelin:
     
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  10. omcry
     
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    ops....non avevo letto il eguito che imbranata.....bellissimo stupendo mi sono venute le lacrime :piango: :dubbioso: grazie vecchiastrega!!!!!!!!
     
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  11. Shairy
     
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    Oh GRAZIE VECCHIASTREGA!!!!!oh piango lacrime di coccodrillo!!!! :piangoooooooooo: :piangoooooooooo: bellissimo bellissimo!!!sono così contenta!!!! :piango: ooo:
     
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  12. vecchiastrega
     
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    Rieccomi. Finisce qui la parte di V all'attico! Godetevelo!!! A me è piaciuto davvero un sacco in questi ultimi pezzi!!!!

    ****

    Sempre all’attico. Questa volta dal punto di vista di V.

    Con la sua shellan tra le braccia, V si sentì come se fosse stato fatto esplodere … e poi finalmente rimesso insieme.
    Dio, quello che Butch aveva fatto per lui. Per tutti loro.
    La strada che lo sbirro aveva preso era stata quella giusta. Spaventosa e terribile … ma assolutamente quella giusta. E mentre abbracciava la sua femmina, con gli occhi setacciava lo spazio dove tutto gli era crollato addosso. Era stato tutto ripulito … eccetto che per un paio di cose che erano rimaste fuori posto sul pavimento: un cucchiaio ed un bicchiere quasi vuoto, con quella che sembrava essere acqua.
    Era stata tutta un’illusione: in effetti nulla lo aveva tagliato. Ed a quanto pareva, Butch aveva lasciato quei due oggetti nel centro della stanza così che, quando V si sarebbe svegliato e vi avrebbe posato gli occhi, avrebbe capito che cosa lo aveva portato a quella fine.
    Guardandosi indietro, sembrava così dannatamente stupido … non la sessione con lo sbirro, ma il fatto che V non avesse mai realmente pensato al Carnefice ed a quegli anni passati nel campo. L’ultima volta che quel pezzo del suo passato era venuto a galla, era stato quando Jane era stata per la prima volta con lui – ed anche allora era successo solo perché lei l’aveva visto nudo e si doveva spiegare.
    Mio padre non voleva che mi riproducessi.
    Era stato tutto quello che aveva da dire. E dopo, come un corpo morto che era emerso a tornare alla luce, quella merda era affondata di nuovo, sprofondando di nuovo nel fondale sabbioso del suo io più profondo.
    AJ, o Avanti Jane, aveva sempre fatto sesso con i pantaloni indosso. Non per vergogna – o almeno questo è quello che diceva a sé stesso – ma perché semplicemente lui non aveva voglia di entrare in argomento con le donne e gli uomini anonimi che si scopava.
    DJ? Era stato diverso. La nudità andava più che bene, probabilmente perché Jane aveva tenuto una mente fredda alla sua rivelazione. Eppure pensandoci adesso, l’aveva sempre tenuta un po’ distante, anche se la teneva tra le sue braccia. In modo diverso, era stato più vicino a Butch – ma quello era un tipo di rapporto uomo-uomo, che era in qualche modo meno minaccioso di un rapporto uomo-donna.
    Ombre dei problemi con Mammina, senza dubbio: Dopo tutto quello che la sua mahmen aveva tirato fuori, lui semplicemente non poteva fidarsi di una femmina come invece si fidava dei suoi Fratelli o del suo migliore amico.
    Eccetto che Jane non l’aveva mai tradito. Infatti, era disposta a barattare la sua stessa coscienza solo per salvare lui dall’innominabile atto che la sua gemella gli aveva chiesto di fare.
    “Non sei mia madre,” disse tra i capelli della sua shellan.
    “Dannatamente giusto.” Jane si tirò indietro e lo fissò dritto negli occhi – come aveva sempre fatto. “Io non avrei mai potuto abbandonare mio figlio. O trattare mia figlia in quel modo.”
    V prese un profondo respiro, e quando lasciò uscire l’ossigeno dai polmoni si sentì come se stesse espellendo tutti i pregiudizi con cui aveva definito sé stesso … e Jane … ed il loro matrimonio.
    Aveva bisogno di cambiare i suoi modelli.
    Per loro. Per se stesso. Per Butch.
    Cristo, l’espressione sulla faccia dello sbirro quando le cose si erano fatte pesanti era stata oltre il tragico.
    Quindi, si, era ora di smetterla di usare roba esterna per auto medicarsi le emozioni. Il sesso estremo ed il dolore erano sembrati eccellenti soluzioni per un lungo periodo di tempo, ma in realtà, erano stati come del correttore su di un brufolo: la roba brutta era rimasta nascosta dentro di lui.
    Quello che doveva fare adesso era venire a patti con il casino che aveva dentro, così che non avrebbe più avuto bisogno che Butch o chiunque altro lo facessero a pezzi solo per permettergli di buttare fuori quella roba. In quel modo, quei giochi sarebbero diventati soltanto un piacere da condividere con Jane.
    Buttando fuori tutta questa merda – sembrava fosse finalmente pronto ad una versione psichiatrica del Proactiv.
    La prossima cosa che avrebbe dovuto fare era andare in TV, fissare dritto in telecamera, e dire, “Tutto quello che ci vuole è una piccola applicazione di auto-consapevolezza … e poi risciacquo con il brevettato Bucato Definisci Te Stesso, e la mia mente e le mie emozioni sono pulite e splendenti –“
    Ok, adesso stava davvero perdendo la testa, sul serio.
    Accarezzando i morbidi capelli di Jane, mormorò, “A proposito … delle cose che ho qui. Se ti va, mi piacerebbe continuare a giocarci … se capisci cosa voglio dire. Ma da adesso in poi è solo per gioco, e solo per te e me.”
    Diavolo, loro avevano fatto un sacco di buon, pazzo sesso ricoperto di pelle in quel posto, e lui continuava a desiderare di farlo, con lei. Sempre che lei provasse lo stesso – “Mi piace quello che facciamo qui.” Sorrise. “Mi eccita.”
    Bene … se quelle parole non avevano appena fatto fare un balzo al suo uccello. “Anche a me.”
    Restituendole il sorriso, trovò l’unica pecca in tutto il mix: questa soluzione alla maniera del girare-pagina era buona e giusta – ma come avrebbe potuto andare avanti? Domani notte magari non sarebbe riuscito a svegliarsi e diventare il tipo che non esce più dal sentiero.
    Merda, immaginò che avrebbe dovuto scovare un modo. Giusto?
    Con mano gentile accarezzò la guancia della sua shellan. “Non sono mai stato in una relazione prima di te. Avrei dovuto sapere che prima o poi avremmo trovato un qualche ostacolo.”
    “E’ così che funziona.”
    Pensò ai suoi Fratelli, al numero di volte in cui c’erano state discordie, discussioni e liti tra quella massa di guerrieri testoni. In qualche modo, ne erano sempre venuti fuori – di solito sparandosi a vicenda di tanto in tanto. Che era una cosa da uomini.
    Chiaramente, per lui e Jane sarebbe stato lo stesso. Non con la parte dello spararsi, chiaro, ma con le strade sconnesse e le eventuali soluzioni. Dopo tutto, quella era la vita reale … non una favola per bambini.
    “Ma lo sai qual è la parte migliore?” gli chiese Jane mettendogli le braccia attorno al collo.
    “Che non mi sento più morire perché non sei più nella mia vita?”
    “Bèh, sì, anche quello.” Lei si allungò per baciarlo. “Due parole: sesso riconciliatorio.”(*)
    Ohhhhhhh, siiiiiiii. Eccetto che – “Aspetta. Non sono tre parole? O le hai unite con il trattino?”
    “Le ho unite con il trattino nella mia testa. Ma credo vada bene in entrambi i modi?”
    “Oppure è ‘Makeup’, una parola sola.”
    “Anche questa è una possibilità.” Pausa. “Ho mai accennato al fatto che sei il secchione più eccitante che abbia mai conosciuto?”
    “Mi sta bene come definizione.” Abbassò la testa e posò le labbra su quelle di lei. “solo, tienitela per te. Ho una reputazione da rompicoglioni da difendere.”
    “Il tuo segreto è al sicuro con me.”
    V tornò serio. “Io, sono al sicuro con te.”
    Jane gli sfiorò il volto. “Non posso prometterti che non andremo di nuovo a sbattere contro altri ostacoli, e so che non andremo sempre d’accordo. Ma su questo sono certa – tu sarai sempre al sicuro con me. Sempre.”
    Vishous l’avvicinò a sé ancora di più, e posò la testa sulla gola di lei. Pensava che non ci sarebbero stati altri passi da fare dopo che era ritornata da lui in quella sua adorabile forma spettrale. Ma si sbagliava. L’amore, realizzò, è come i pugnali che lui costruiva nella sua fucina: quando ne finisci uno, è brillante e nuovo e la lama luccica nella luce. Stringendolo nel palmo, sei pieno di ottimismo per quello che potrai farci sul campo, e non puoi aspettare per provarlo. Eccetto che quelle prime notti sul campo sono goffe, perché dovete ancora abituarvi l’uno all’altro.
    Con il passare del tempo, l’acciaio perde la brillantezza dell’inizio, e l’impugnatura si macchia, e magari lo ammacchi un paio di volte. Quello che ottieni in cambio però, ti salva la vita: una volta che voi due imparate a conoscervi bene, diventa talmente tanto una parte di te, che è come l’estensione del tuo stesso braccio. Ti protegge e ti permette di proteggere i tuoi Fratelli; ti dà la capacità ed il potere di fronteggiare qualunque cosa esca fuori dalla notte; e dovunque vai, è sempre con te, proprio sopra il tuo cuore, sempre lì quando hai bisogno di lui.
    Tu in cambio devi tenere la lama in buono stato. E riparare l’elsa di tanto in tanto. E ricontrollare il peso.
    Divertente … era tutto bèh, ovvio quando si trattava di armi. Perché non si era accorto prima che era lo stesso con le relazioni?
    Alzando gli occhi al cielo, pensò, Cristo, magari Hallmark dovrebbe avviare una linea di biglietti di san Valentino di ispirazione medievale, qualcosa come Felice-Festività-Gotica. Sarebbe stato fottutamente perfetto come fornitore di contenuti.
    Chiudendo gli occhi e stringendo la sua Jane, era quasi contento di aver perso la testa, così da potersi trovare in quel momento.
    Certo, avrebbe preferito una strada più facile, se ce ne fosse stata una. Eccetto che non era sicuro che in quel modo avrebbe funzionato. Ti devi guadagnare il posto in cui ti trovi.
    “Ti devo chiedere una cosa.” Disse sotto voce.
    “Qualunque cosa.”
    Tirandosi un po’ indietro, le carezzò i capelli con la mano coperta dal guanto, e passò un po’ prima che le riuscisse a chiedere quello che aveva sulla punta della lingua.
    “Mi permetteresti … di fare l’amore con te?”


    (*) Ok, questo è un gioco di parole in inglese. Makeup Sex, o Make up sex, o Make-up sex. Jane lo ha detto come se fosse tutta una parola, V le considera separate. Scusate la precisazione.

    ****

    Eeeeeeee qui, care mie, stacco. Tutto il prossimo pezzo è su loro due che … fanno ciò che V ha proposto. Nulla di particolare da annotare, eccetto che lui decide, per la prima volta, di andarci molto, molto piano, tutto sul dolce e coccoloso. Ecco, magari potrei aggiungere ‘sto pezzetto che si dicono alla fine, và.


    “Tutto bene?” disse Vishous mentre la guardava.
    “Più che bene.” Lei cercò la sua faccia. “Mi sento come se avessimo fatto l’amore per la prima volta.”
    “Bene.” La baciò. “Era quello il piano.”
    Poggiando la testa sul suo cuore pulsante, lei guardò la parete dietro al tavolo. Non aveva mai pensato di essere grata ad un simile ammasso di terrificanti ‘giocattoli’, ma lo era. Attraverso la tempesta … avevano ritrovato la pace.
    Una volta divisi … adesso erano di nuovo una cosa sola.

    ****

    OK, e io che credevo di adorare V … Adesso sto cadendo nella pura idolatria!!!
    A domani con altri pezzetti di LU!!
    Baci baci!
    :baci: :baci:
     
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  13. vamplover
     
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    OMV!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :piango: :piango: :piango: :piango: :piango:

    Lo adoro ................... :wub: :wub: :wub: :wub:
    E Jane è un portento ...............
    SPOILER (click to view)
    mi fa specie solo la sua forma spettrale :alienff: :alienff:
     
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  14. TiaraNortYoko
     
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    BELLISSIMOOOOOOOOOO!!!!! sono senza parole...Grazie VECCHIASTREGA!!
     
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  15. katya_leoncina
     
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    Marooooooonnnnnnn :occhioniii: :occhioniii: :occhioniii:V.........e J.......lui tenero e coccoloso....... :piango: :piango: :piango: :piango:
     
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137 replies since 29/3/2011, 09:06   5088 views
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