Citazioni sulla stirpe di mezzanotte di L. Adrian

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  1. MelanieCullenThorne
     
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    <<hai bisogno di altro sangue.>> disse, non suonando molto felice a quell'idea. <<sto bene.>> insistette lei, desiderando che fosse vero. <<non ho intenzione di prendere altro da te, Tegan.>> <<non te lo stavo offrendo>>

    Lui la tirò a sé in un abbraccio forte e inflessibile,inclinando la bocca sopra alla sua.Fu un bacio vigoroso,intenzionale.Come un animale che marcava ciò che era suo,solo suo.Elise non si oppose.Tegan avvertì le mani di lei sollevarsi sul suo collo,le dita che si intrecciavano alla sua nuca e lo tenevano stretto.Lei lo baciò a sua volta,sospirandogli nella bocca mentre lui le schiudeva le labbra e vi infilava in mezzo la lingua,desideroso di assaggiarla.Desideroso di reclamarla.

    Cristo,Elise lo faceva avvampare.Ogni cellula nel suo corpo era in fiamme per il calore,per la fame di lei.Tegan non poteva essere gentile,non quando tutto ciò che c'era di primitivo in lui era del tutto sveglio,del tutto eccitato.Anche tutto ciò che era della Stirpe rispose a quello stimolo.La lussuria gli assottigliava le pupille e gli allungava i canini.Schiacciò l'inguine contro le tenere curve del corpo di Elise,permettendole di sentire la protuberanza dura del suo membro.

    Aumentò il ritmo e lui giunse rapidamente vicino a perdere il controllo.Con un ringhio di piacere, si ritrasse dalla sua bocca terribilmente dolce e la spinse giù sul materasso.Si arrampicò sopra di lei e la baciò a fondo, sentendo la ferocia del suo desiderio in ogni punto in cui i loro corpi si toccavano.<<mi vuoi dentro di te, Elise?>><<si>> ansimò lei,arcuandosi per incontrare il suo corpo.<<ti voglio dentro di me, Tegan.Ora>>

    La maglietta grigia di Tegan era sbrindellata in alcuni punti, sporca di terra e spruzzi di sangue. I suoi occhi verde pallido erano socchiusi, orlati da cerchi scuri. Capelli fulvi lunghi e spettinati gli pendevano davanti alla faccia.

    La sua sagoma si stagliava davanti a lingue di fuoco arancione,che illuminavano da dietro le ampie spalee del guerriero e la sua disinvolta andatura a lunghe falcate.Mentre si allontanava da quell'inferno,i lembi del suo soprabito nero si allargarono dietro di lui come un mantello che sarebbe stato adatto al principe delle tenebre in persona.
    <<per mille diavoli>>mormorò Brock.<<tegan.>>

    Spaventata, Elise strabuzzò gli occhi. «Tegan! Dove...»Lui la tirò a sé in un abbraccio forte e inflessibile, inclinando la bocca sopra alla sua. Fu un bacio vigoroso, intenzionale. Come un animale che marcava ciò che era suo, solo suo.

    «Fin dall'inizio, Tegan, tu per me sei stato un fratello più di qualunque parente di sangue. Lo sei ancora.» Tegan provava lo stesso, malgrado tutto quello che avevano passato. Forse proprio per quello. «Ti parerò sempre le spalle, Lucan. Puoi contarci.»

    «Non ti libererai di me così facilmente.»Elise non era sicura se aveva udito le parole pronunciate ad alta voce o se se le aveva solo immaginate nel proprio cuore. Ma quando si ritrasse, si ritrovò a guardare Tegan negli occhi. I suoi meravigliosi occhi verdi come gemme.

    Elise cinse Tegan in un abbraccio affettuoso, con le labbra calde di promessa mentre lo baciava. Lui percepì la forza del suo amore circondarlo e seppe che, per quanto i giorni a venire potessero essere bui, avrebbe sempre avuto la sua luce a sostenerlo. La baciò a sua volta, mentre i suo interesse si risvegliava rigido.

    <<sei incredibile!Puoi far fuori un intero esercito di Ribelli tutto da solo, ma sei spaventato a morte che qualcuno possa davvero tenere a te. O ancora peggio, che tu possa essere tentato di affezionarti a qualcun altro.>>

    <<sei tu, Tegan. Sei tu quello con cui voglio stare. Nel caso tu non l’abbia notato, sono innamorata di te.>>

    (Il bacio perduto :wub: )
     
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    Attinse da lei con sorsate profonde e impellenti, incapace di dominare la parte bestiale di sè che conosceva solo bisogno e disperazione. Era vita quella che pulsava sulla sua lingua e giù per la gola secca, vita suadente, dal sapore di cinnamomo e... COSì CALDA. Lara Adrian "il bacio cremisi"
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    IL BACIO DEL RISVEGLIO



    Aveva un odore fresco e pulito, infinitamente femminile.
    Ed era bellissima. Madre santa, se lo era.
    Rio non aveva mai visto occhi di quel suo preciso colore, un intenso verde screziato di oro pallido. Una folta frangia di ciglia castano scuro incorniciava quegli occhi intelligenti e affascinanti, ora fissi su di lui in preda a una tale cauta incertezza.
    (Il Bacio del Risveglio)

    Una Compagna della Stirpe.
    Madre de dios, questo non se l'era proprio aspettato. La piccola voglia cremisi sulla parte posteriore dell'esile collo di Dylan Alexander cambiava tutto. Il marchio sulla pelle a forma di lacrima e falce di luna che lei portava non era qualcosa che si verificava molto spesso in natura, e il suo salificato era indiscutibile.
    Dylan Alexander era una Compagna della Stirpe.
    (Il Bacio del Risveglio)


    Non sapeva come gestire Dylan Alexander.
    Non sapeva cosa fare con lei o con la propria involontaria reazione verso la femmina.
    (Il Bacio del Risveglio)


    Dylan. Allontanati da quella maledetta porta.»
    «Perché?»
    «Perché se rimani lì un altro secondo, la aprirò.»
    Lui espirò bruscamente e, quando parlò di nuovo, la sua voce suonava bramosa. «Posso fiutarti Dylan e voglio... assaggiarti. Ti voglio, e non sarei abbastanza in me da trattenermi dal metterti le mani addosso se ti vedessi in questo momento.»
    (Il Bacio del Risveglio)


    Era terrorizzata per via della sincerità in quello che lui aveva appena detto... che la voleva.
    E per quanto desiderasse negarlo, in profondità dentro di sé, quella consapevolezza la faceva ardere un poco dal desiderio di conoscere il tocco di Rio.
    (Il Bacio del Risveglio)



    Aveva quel genere di bellezza che la faceva sembrare al contempo innocente e saggia, ma erano le ombre nei suoi occhi incredibili a intrigare di più Rio.
    (Il Bacio del Risveglio)



    Non solo la consapevolezza di averla in mezzo alle proprie cosce, ma la vista della sua bocca graziosa, che mostrava una macchiolina di sangue per averlo morso. Tutto ciò che era maschio in Rio era in allerta per la sensazione di lei sotto al suo corpo. Tutto ciò che c'era della Stirpe in lui era sintonizzato su quella macchia scarlatta sulle sue labbra accattivanti... E sul martellare delle sue pulsazioni dove battevano così rapidamente alla base della gola morbida.
    Lui la voleva.
    Dopo i mesi di esilio in quella caverna dimenticata da Dio, dopo il tradimento di Eva che lo aveva lasciato come morto in così tanti sensi, Rio guardò questa femmina e si sentì... vivo.
    (Il Bacio del Risveglio)



    Non aveva agito nemmeno secondo l'altro impulso che lo aveva colto in maniera così evidente. A Dylan non era sfuggito il modo in cui l'aveva guardata, con gli occhi fissi in modo intenso sulla sua bocca. La risposta molto maschile del suo corpo mentre stava a cavalcioni sopra di lei era stata rapida, inconfondibile, eppure lui non l'aveva toccata con un dito. In effetti, era sembrato allarmato dalla propria eccitazione tanto quanto lei.
    (Il Bacio del Risveglio)



    I suoi occhi erano furibondi, il loro color topazio brillava di rabbia. Era quello sguardo ardente e penetrante a spaventarla di più... Ancor di più della minaccia della sua forza raccolta o delle terribili cicatrici che gli deturpavano il lato sinistro del volto e lo facevano sembrare così terrificante.
    (Il Bacio del Risveglio)


    «Non me ne può importare di meno di quello che dici su di me,» bofonchiò Niko «ma se ci tieni alla pelle, lascia stare Rio.»
    (Il Bacio del Risveglio)



    «Tu non sai un cazzo su Rio» disse a Kade. «Quel guerriero ha più onore di noi due messi assieme. Perciò questa è l'ultima volta che voglio sentirti spalare merda su di lui. Capito?»
    (Il Bacio del Risveglio)

    Rio non riuscì a trattenersi dal toccare una di quelle ciocche ardenti che le era scivolata sopra la guancia color panna. Quei capelli sfregarono contro le sue dita callose, che parevano così scure e sporche contro quella seta ramata.
    (Il Bacio del Risveglio)


    Lui non aveva diritto di toccarla, nessuna buona ragione per tenere fra le dita quella ciocca stupenda, meravigliandosi per la forza resiliente contenuta dentro una morbidezza tanto affascinante.
    Non c'era alcun motivo perché lui piegasse la testa dove giaceva la femmina, inoffensiva solo perché Rio l'aveva resa tale, e inspirasse l'attraente odore di lei.
    Gli venne l'acquolina in bocca mentre si teneva così immobile sopra di lei, con la faccia a pochi centimetri dal suo collo. La sete di Rio crebbe rapidamente, assieme a una bruciante, crescente necessità.
    Madre de dios.
    (Il Bacio del Risveglio)



    Il sorriso si increspò un poco, attenuando la linea torva della sua bocca. Buon dio, se non fosse stato per le cicatrici che gli scorrevano dalla tempia alla mascella sul lato sinistro della faccia, sarebbe stato decisamente affascinante. Senza dubbio lo era stato, prima dell'incidente che gli era capitato, di qualunque cosa si trattasse.
    (Il Bacio del Risveglio)
     
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  4. MelanieCullenThorne
     
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    Il bacio cremisi by Lara Adrian




    Allentò il suo nutrimento dalla donna, costringendosi a rallentare anche se il sapore di lei era più che allettante. Aveva notato la nota esotica dell'aroma del suo sangue fin dal primo sorso, ma ora che il suo corpo si stava rigenerando e i
    sensi stavano tornando pienamente operativi, Dante non riuscì a fare a meno di assaporare la dolcezza della sua Ospite riluttante.
    E il suo corpo.
    Sotto l'informe camice da laboratorio, lei era tonica, con muscoli snelli e arti lunghi e aggraziati. Piena in tutti i posti giusti. Dante percepì i seni della donna schiacciati contro il suo petto quando la inchiodò sul pavimento del magazzino, le loro gambe intrecciate. Le mani di lei gli stavano ancora stringendo le spalle, non stava più spingendo contro di lui ma semplicemente era aggrappata, mentre Dante prendeva un ultimo sorso del suo sangue vivifico.
    Dio, era così squisita che avrebbe potuto bere da lei per tutta la notte.

    Dante seguì le tracce come un predatore. Come tutti quelli della Stirpe, era dotato di sensi potenziati, velocità sovrumana e agilità animale. Quando volevano, i vampiri potevano muoversi fra gli umani senza essere visti, nulla più di una fredda brezza dietro il collo mentre passavano loro accanto.

    Quell'uomo era duro e letale, ogni cosa in lui emanava una sensazione di violenza. La bocca era l'unica sua parte delicata. Ampia e sensuale, con le labbra lievemente separate nella sua condizione narcotizzata, la sua bocca era bella in modo profano. Il tipo di bocca che poteva straziare una donna da cento angoli diversi.

    Cristo santo. L'aveva drogato. Ma per quanto quella notizia fosse brutta, Dante si rese conto di qualcosa di ancora peggiore quando il suo sguardo offuscato lottò per rimanere fisso sulla piccola voglia che era riuscita ad atterrarlo con un colpo solo. Fra pollice e indice, in quella carnosa giuntura di pelle morbida, la donna aveva una impercettibile voglia. Di uno scarlatto profondo, più piccola di una monetina. l'immagine di una lacrima che cadeva nell'incavo di una falce di luna si impresse a fuoco nel cervello di Dante.

    <<grazie>> sussurrò contro la sua pelle calda e soffice come il velluto. <<credo che tu mi abbia salvato la vita stanotte.>> Fece passare la lingua sopra le piccole punture, sigillandole e cancellando tutte le tracce del suo morso.

    Con un ronzio, freddi tubi fluorescenti si attivarono sopra la sua testa, illuminando l'incredibile mole di un uomo zuppo e malamente ferito, accasciato sul pavimento accanto a uno degli scaffali di medicinali. Era vestito tutto di nero, come un dark: giacca nera di pelle, maglietta nera, pantaloni militari neri e stivali stringati. Perfino i suoi capelli erano neri: le ciocche umide, schiacciate contro la testa, proteggevano dalla vista la sua faccia rivolta verso il basso. Un'orrenda striscia di sangue e di acqua di fiume correva dalla porta posteriore, parzialmente aperta sul vicolo, fino a dove l'uomo giaceva nel magazzino di Tess.


    Dante fece scorrere il dito sulla dolce carne fenmminile, indugiando all'altezza della carotide, dove il battito cardiaco dell'umana pulsava più forte. Anche il suo accelerò, rispondendo all'afflusso di sangue sotto la superficie della candida pelle delicata. Dante chinò la sua testa scura e baciò quel punto tenero, lasciando giocare la sua lingua sopra il ritmo frenetico delle pulsazioni della femmina.
     
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    Se adesso lui era arrabbiato, era solo in parte per via della sua trasformazione fisica; nel punto in cui il suo bacino era appoggiato su di lei, Renata percepiva la dura protuberanza del suo inguine, la lunghezza molto evidente del suo membro che premeva di proposito tra le gambe. Si spostò, cercando di sfuggire a quello struscio sensuale ed erotico dei loro corpi, ma questo non fece altro che incunearlo in modo più saldo a lei. Il cuore di Renata battè ancora più veloce, raggiungendo un ritmo incalzante, e un indesiderato calore iniziò a spandersi dentro di lei.

    (Renata e Niko Il bacio svelato Lara Adrian)



    Voleva chiudere gli occhi, rifiutandosi di vedere quello sguardo bramoso e ardente o quella bocca così vicina alla sua. Voleva rifiutare di provare qualunque sensazione illecita Nikolaj letale ed imprevisto. Ma Renata tenne gli occhi fissi nei suoi incapace di distoglierli, con la reazione del proprio corpo a lui ancora più forte della sua volontà ferrea.

    (Renata e Niko Il bacio svelato Lara Adrian)
     
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    Essere da solo con Renata mentre lei sedeva nuda nella vasca, toccarla-baciarla, perdio- aveva mandato tutti i suoi sistemi in sovraccarico. Ma, per elettrizzato che fosse, la sua erezione furibonda era l’ultima delle sue preoccupazioni mentre si avvicinava alla porta in cui Jack stava bussando di nuovo dall’esterno. Una cosa era fingere che non ci fosse un palo da tenda eretto nei suoi pantaloni, un ‘altra sperare che nessuno notasse che i suoi occhi stavano bruciando come vividi tizzoni ardenti e che i suoi canini protesi avrebbero messo in imbarazzo un rotwalier

    Nikolai –Il bacio svelato Lara Adrian



    Attinse di nuovo dal suo polso, un sorso così lungo che lui lo avvertì giù fino ai testicoli. Stringendo gli occhi Nikolai gettò la testa indietro e sibilò un lento gemito inarticolato, come i tendini del suo collo che su facevano tesi come cavi. Il suo membro era duro come una roccia e pienamente sull’attenti in mezzo alle sue gambe. Un altro minuto di questo tormento e sarebbe venuto proprio li in quel paio di pantaloni presi in prestito.

    Nikolai –Il bacio svelato Lara Adrian





    “E’ …è sempre così quando lasci che una donna beva da te?”

    Lui scosse il capo. “Non lo so. Tu sei la prima”

    Nikolai e Renata –Il bacio svelato Lara Adrian





    Lui le avrebbe dovuto dire che, oltre al nutrimento e alle sue proprietà guaritrici, il sangue della stirpe era un potente afrodisiaco. Immaginava di poter gestire qualunque cosa fosse successa, ma dannazione…nulla lo avrebbe preparato alla risposta disinibita di Renata.

    Nikolai –Il bacio svelato Lara Adrian



    Lucan, vampiro Gen uno della Stirpe e fondatore dell’ordine ne Medioevo, Lucan era il capo effettivo di questa congrega di moderni cavalieri vampiri. La sua parola era legge in questo complesso. In tempi di crisi - per il bene o il male- era la sua reazione che fissava l’umore degli altri guerrieri. Era ben allenato a non mostrare preoccupazione o dubbio, una capacità che riusciva naturale a quella parte di lui che virtualmente immortale, un potente predatore che percorreva questa terra da circa novecento anni

    Il bacio svelato Lara Adrian



    “Adesso guarirei se bevessi il tuo sangue, Nikolai?” chiese Renata

    “Me lo stai chiedendo?”

    Nikolai espirò bruscamente, e quando le sue labbra si chiusero per un altro respiro. Renata vide le punte aguzze dei suoi canini. “Non è una richiesta così semplice come potresti pensare” replicò lui, con un tono ruvido nella sua voce. “ Sarai vincolata a me. Allo stesso modo in cui Yakut era collegato a te attraverso il suo sangue. Sarai sempre consapevole di me, e non può essere annullato, Renata…nemmeno se in futuro bevessi da un altro maschio della stirpe. Il nostro legame prevarrà su qualunque altro. Non può essere spezzato, non fino alla morte di uno di noi due.”

    Nikolai e Renata –Il bacio svelato Lara Adrian



    Nikolai non era un mostro. Era rispettabile e giusto. Era tenero e protettivo, un maschio che lei sentiva sempre più come compagno quanto più tempo viaggiavano lungo

    Questa strada incerta. Era il suo miglior alleato in questo momento.

    Renata –Il bacio svelato Lara Adrian



    Mentre lui continuava ad accarezzarla, a nutrirla e guarirla, Renata iniziò ad avvertire un nuovo tipo di calore crescere rapido dentro di lei. Gemette, trascinata nell’ondata fusa che si riversava nel suo corpo. Si contorse e seppe di non poter sbagliare a riconoscere quella sensazione per ciò che era…desiderio. Un desiderio che lei aveva cercato di negare fin dalla prima volta che aveva incontrato Nikolai e che ora si stava levando a consumarla. Non riuscì a resistere a succhiare da lui più a fondo.

    Aveva bisogno di altro da lui.

    Voleva tutto da lui, e lo voleva ora.

    Nikolai e Renata –Il bacio svelato Lara Adrian



    Se adesso lui era arrabbiato, era solo in parte per via della sua trasformazione fisica; nel punto in cui il suo bacino era posato su di lei, Renata percepiva la dura protuberanza del suo inguine, la lunghezza molto evidente del suo membro che premeva di proposito sulle gambe. Si spostò, cercando di fuggire a quello struscio sensuale ed erotico dei loro corpi, ma questo non fece altro che incunearlo in modo più saldo a lei.

    Nikolai e Renata –Il bacio svelato Lara Adrian



    Voleva chiudere gli occhi, rifiutarsi di vedere quello sguardo bramoso e ardente o quella bocca vicino alla sua. Voleva rifiutare di provare qualunque sensazione illecita Nikolai stesse agitando dentro di lei…il pericolo di questo desiderio letale e imprevisto. Ma Renata tenne gli occhi fissi nei suoi, incapace di distoglierli, con la reazione del proprio corpo a lui ancora più forte della sua volontà ferrea

    Nikolai e Renata –Il bacio svelato Lara Adrian


     
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    L'ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era un coinvolgimento emotivo, men che meno con una femmina con la voglia a forma di lacrima e falce di luna.
    Ma lui era coinvolto. In effetti aveva appena ingarbugliato ulteriormente una situazione già impossibile di suo.
    (Il Bacio oscuro)


    «Casomai te lo stessi domandando, i miei servizi come pilota di solito non includono andare a letto con i clienti.»
    «Bene» disse Kade , emettendo poco più di un grugnito mentre se l'avvicinava al corpo ancora caldo.
    Non voleva che andasse a letto con nessuno, si rese conto con un sobbalzo. Non gli sarebbe piaciuto prima di quello che era appena successo fra loro e di sicuro non l'avrebbe presa bene adesso.
    (Il Bacio Oscuro)



    «Ah, Cristo... Alex» sibilò, tormentato dall'ondata di sensazioni che nascevano in lui.
    Tutto ciò che della Stirpe c'era in lui gli chiedeva di farla diventare sua, di rivendicare il suo sangue come aveva appena rivendicato il suo corpo.
    Kade mise un freno a quel nuovo desiderio, ma non era facile, dannazione. La fece rotolare su di sé, sollevandola da dietro per nascondere i mutamenti che lo avevano colto nella passione.
    (Il Bacio Oscuro)


    L'ultima cosa di cui aveva bisogno adesso era un coinvolgimento emotivo, men che meno con una femmina con la voglia a forma di lacrima e falce di luna.
    Ma lui era coinvolto. In effetti aveva appena ingarbugliato ulteriormente una situazione già impossibile di suo.
    Maledicendosi per la suprema stupidità che stava evidentemente dimostrando, Kade le baciò la testa stringendola a sé, mentre aspettava che i suoi occhi ritornassero normali e le sue zanne si ritraessero.
    Ci volle un po', e anche dopo che il suo corpo ebbe trovato una confortevole pace, gli rimase il desiderio della donna che aveva fra le braccia.
    (Il Bacio Oscuro)


    Oddio, era stupendo, cento volte più mozzafiato ora che le stava seduto nudo davanti, lo sguardo intenso e intimo incatenato al suo. Il corpo di Alex fremeva ancora per il ricordo della loro passione e la piacevole pulsazione di dolore fra le gambe si era fatta un po' più focosa visto come la guardava, quasi volesse divorarla di nuovo.
    (Il Bacio Oscuro)


    No, questo non era assolutamente un uomo che aveva la minima insicurezza circa la propria virilità. Ogni centimetro in lui era muscolo snello, duro, scolpito. Aveva l'aspetto brutale di un guerriero mitologico, dalla massa compatta delle spalle e dei bicipiti fino alle pianure intagliate del petto e alla tartaruga degli addominali che si facevano più sottili nei fianchi stretti e ben sagomati. Anche il resto era perfetto e lei poteva testimoniare che di sicuro sapeva come utilizzare il proprio corpo.
    (Il Bacio Oscuro)




    Dio, era un'opera d'arte vivente, e a renderla ancora più bella c'era quel complesso ma delicato motivo fatto con l'inchiostro - sì, ma che tipo di inchiostro? - che si snodava sulla pelle dorata del dorso, delle gambe e delle braccia come il sentiero della lingua di un'amante in adorazione. Alex seguì con gli occhi l'intrigante vortice di quegli strani disegni, chiedendosi se fosse solo uno scherzo del fuoco a far sembrare
    i tatuaggi color henne di una tonalità più scura mentre lo osservava con evidente venerazione.
    (Il Bacio Oscuro)



    «Qui con me vedo solo una donna. E ti assicuro che sono tutto meno che annoiato.»
    Le prese il viso fra le mani e la baciò, sdraiandola dolcemente sulla schiena.
    (Il Bacio Oscuro)


    Lo sguardo di Kade, che le si era steso accanto, si surriscaldò abbassandosi su di lei e Alex avvertì la rigida pressione della sua erezione che le punzecchiava il fianco. «Sei speciale, Alexandra. Più di quanto immagini.»
    (Il Bacio Oscuro)

     
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    Sentirla sotto di lui gli fece ribollire il fuoco che aveva nel sangue come non mai. Il suo profumo lo attraeva come una calamita verso il vellutato lembo di riccioli che aveva in mezzo le gambe. Il bacio oscuro kade ed Alex
     
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    "Era accovacciato, i fasci dei muscoli sodi della schiena e delle braccia che si allungavano mentre si girava a mettere un altro ciocco nella stufa, la pelle liscia inondata dal caldo bagliore ambrato del fuoco. I suoi corti capelli neri erano un groviglio spettinato di punte luccicanti, che gli davano un'aria più selvaggia del solito, , ancora di più ora che aveva girato la testa verso di lei, colpita dagli angoli cesellati di quella mascella e di quegli zigomi assassini e dall'argento penetrante dei suoi occhi orlati di nero." ... " Ogni centimetro in lui era muscolo snello,duro,scolpito. Aveva l'aspetto brutale di un guerriero mitologico, dalla massa compatta delle spalle e dei bicipiti fino alle pianure intagliate del petto e alla tartaruga degli addominali che si facevano più sottili nei fianchi stretti e ben sagomati. Anche il resto era perfetto e lei poteva testimoniare che di sicuro sapeva come utilizzare il proprio corpo.
    Dio,era un'opera d'arte vivente e a renderla ancor più bella c'era quel complesso ma delicato motivo fatto con l'inchiostro che si snodava sulla pelle dorata del dorso, delle gambe e delle braccia come il sentiero della lingua di un'amante in adorazione."

    Kade Il bacio oscuro
     
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    Non puoi passare la vita a scappare dalla verità" le disse, e una vena di tormento si insinuò nella sua voce. Una tristezza, una rassegnazione che le dicevano che lui capiva in parte il peso che aveva sopportato tanto a lungo. "Negare la verità non la fa mai scomparire, Alex." (Il bacio oscuro - Lara Adrian)
     
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    Poco più di vent'anni con Gabrielle, e lei lo teneva in pugno come nessun altro in oltre 9 secoli di vita. Lucan "il bacio rivale" Lara adrian
     
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    C'era stato un tempo in cui Kellan aveva pensato di poter essere il maschio che sarebbe stato al fianco di Mira. "Il bacio rivale"
     
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    Dare ridacchiò quando Brock prese Jenna in un famelico bacio disinibito. Si chiese se avrebbe mai conosciuto quella passione. Una passione abbastanza forte da fargli desiderare di avere una compagna. Una passione di quelle che durano per sempre, non quegli incontri casuali e sudati che usava per bruciare la sua indomita energia e saziare il suo bisogno di sangue "il bacio rivale"
     
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    Il suo amore era stato un dono prezioso. Che allora non meritava e che adesso non poteva accettare.
    Quando Mira fu sul punto di voltarsi, fece quello che si era ripromesso di non fare. Si sporse verso di lei e prese fra le mani il suo furioso, addolorato e bellissimo viso. «Non era quello che volevo, Topina.»
    «No. Maledizione a te, no.» Si divincolò, fumante di rabbia. Gli puntò un dito contro. «Non chiamarmi in quel modo. La mia famiglia mi chiamava così, tanto tempo fa. Tu non sei la mia famiglia.»
    «No» riconobbe a bassa voce. Non più, nemmeno lontanamente.
    «Non sei nemmeno un amico. Non dopo quello che hai fatto» partì all'attacco, il respiro affannoso a ogni parola strozzata. «Dopo quello che mi stai facendo adesso, non riesco a credere che tu sia mai stato veramente mio amico. Cazzo, Kellan, è stato tutto un gioco per te? Mi vedevi solo come un gioco?»
    «Non lo sei mai stata, Mira.» Chiuse i pugni lungo i fianchi per evitare di toccarla ancora. «Penso che tu lo sappia fin troppo bene.». "Il bacio ribelle"
     
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  15. -Arina-
     
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    Il bacio cremisi
    (Tess/Dante)
    "Hai un animale?"
    [...
    ]
    "Ho un cane. Come quelli."
    "Davvero? Come si chiama?"
    Dante si schiarì la gola, cercando mentalmente un modo in cui potesse chiamare un'inutile creatura che dipendesse da lui per la propria sopravvivenza.
    "Harvard" disse lentamente, le sue labbra che si incurvavano per quella personale battuta. "Io lo chiamo Harvard."
     
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30 replies since 1/10/2010, 13:50   2202 views
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